Sui barconi si uccide anche per un cappellino

Catania, immigrati, la nave Phoenix della Ong MOAS

Cosa è successo sul gommone

E che gli chiede di dargli quel cappellino, un berretto da baseball. Ma né lui né il fratello maggiore con cui ha intrapreso il viaggio, capiscono l'arabo. Parlano solo inglese e non rispondono alle richieste. Che si fanno sempre più insistenti, fino a quando lo scafista non gli strappa il cappello dalla testa. Lui si alza, protesta, reagisce e quello non ci pensa due volte: prende un'arma - una pistola o forse un fucile - e gli spara. Il giovane si accascia sul fondo della barca, dove rimane per le ore successive, fino a quando all'orizzonte non appare la sagoma della 'Phoenix'. Sono i soccorritori a recuperare il corpo, con l'aiuto del fratello. E quando la nave arriva a Catania la squadra mobile e la Procura distrettuale comincia a sentire i testimoni.

...e cosa succede a terra

Se bisogna fare un'indagine ben venga, ma non gli stillicidi mediatici


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