La mafia cinese e la camorra alleate nel traffico di rifiuti

di Paolo Borrometi
 Terra dei fuochi smaltimento illecito rifiuti NOE - lil
  • In Cina mancano le materie prime e i cinesi le ricercano pagandole a peso d'oro.
  • In Italia le materie plastiche ci sono, ma vanno smaltite e, come è noto, ciò costa molto alle aziende.

Di che cosa si tratta

  • Livorno
  • Genova
  • Venezia
  • La Spezia

Le accuse ipotizzate

I protagonisti

  • Il promotore - Bao Zhengwu (alias Massimo). Il cinese è indagato perché considerato il promotore dell'associazione a delinquere "transnazionale". - Secondo gli inquirenti, operando a Prato, intratteneva i rapporti con Benson Chang, collegato alla società "Shanghai Juzu Corporation development co. ltd" che riceveva le spedizioni a Hong Kong. Si parla di centinaia di spedizioni, con una media di un paio a settimana.
  • Il collaboratore - Luigi Giugliano. Tra gli indagati anche il campano Luigi Giugliano che si occupava di reperire il materiale da spedire in Cina.
  • Il commercialista - Alessandro Maltinti. Il noto professionista pratese pure lui indagato avrebbe collaborato all'operazione costituendo insieme a Luigi Giugliano e Sabato Manzo decine di società con sedi in diverse città e prestanome, utilizzate di volta in volta per le diverse spedizioni verso la Cina.
  • Lo spedizioniere - Arcobaleno srl. La società era di proprietà di un altro indagato, Alberto Gherardini (si tratta comunque di una proprietà fittizia condotta da recenti indagini), con sede legale a Bibbiena (Arezzo), sede operativa a Pratovecchio (Arezzo) e magazzino a Prato.
  • Proprietari del magazzino - Franco e Nicola Cozzolino. Attraverso la società "New Trade". I due fratelli sono anch'essi indagati e il loro cognome rimanda a Ciro Cozzolino, ucciso nel 1999 in quello che viene ricordato come il primo omicidio di camorra in Toscana. Anche Ciro Cozzolino era attivo proprio nel settore degli stracci. A ucciderlo sarebbero stati i sicari del clan Birra. I due fratelli Cozzolino, inoltre, sono anche conosciuti a Prato per i loro investimenti in altre aziende di rilevanza nazionale, e nella squadra di calcio A.S.D. Prato, soggetta dal 2012 a sequestri patrimoniali ricondotti al clan camorristico Terracciano.
  • I clan coinvolti

    Alcuni interessi sarebbero esercitati anche dal clan camorristico "Fabbrocino", costola dei Casalesi. Coinvolti nel traffico transnazionale sono anche gli Ascione, famiglia oggetto di diverse indagini dall' Antimafia di Firenze. Vincenzo e Ciro Ascione sono padre e figlio, originari di Ercolano e operano da tanto tempo a Prato. Anche loro indagati per traffico transnazionale (ma più volte indagati per associazione mafiosa camorristica). Vincenzo Ascione è stato inoltre condannato in primo grado per l'omicidio di Ciro Cozzolino, e poi assolto in appello ma latitante a Tunisi. In questa vicenda figurano i rappresentanti legali della "Eurotrading International srl" (altra società coinvolta nell'indagine) che, di volta in volta, conferiva agli intermediari italiani i rifiuti richiesti, per la successiva esportazione.

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