Agcom richiama la Rai per intervista a Riina jr.

Roma - L'Autorita' garante per le comunicazioni ha inviato al direttore generale della Rai, Antonio Capo Dall'Orto, un richiamo per l'intervista a Salvo Riina, figlio del capomafia corleonese Toto' Riina, trasmessa nella puntata di 'Porta a porta' del 6 aprile scorso. Il garante, Angelo Marcello Cardani, nel testo - pubblicato integralmente sul sito web del quotidiano 'La Stampa' - specifica di essersi attivato dopo la segnalazione del deputato Michele Anzaldi, componente Pd della Commissione di Vigilanza sulla Rai.

Vespa intervista Riina jr, bufera in Rai

Il Garante Angelo Marcello Cardani sottolinea come "l'intervista appare presentare alcune criticita' quanto alle modalita' ed alla contestualizzazione della stessa, nonche' alla complessiva caratterizzazione del personaggio intervistato". Per Cardani, l'intervista "avrebbe dovuto curare con la dovuta attenzione alcuni aspetti cruciali quali ad esempio una piu' esauriente ricostruzione delle biografie del personaggio intervistato e delle altre persone citate ed una piu' rigorosa contestualizzazione storica dei fatti". "Al contrario - continua il Garante - la censurabile unilateralita' di molte fasi dell'intervista, condotta senza un adeguato contraddittorio, e con le reticenze e le omissioni dell'intervistato lasciate senza sostanziali repliche idonee a fornire al telespettatore una rappresentazione veritiera e completa, hanno pregiudicato in particolare la completezza delle informazioni in ordine ai fatti di cronaca oggetto di narrazione ed alle conseguenze che ne sono scaturite in ambito giudiziario, nonche' posto oggettivamente in secondo piano quel valore irrinunciabile che e' il rispetto della sensibilita' degli spettatori e, primo fra tutti, del dolore dei parenti delle vittime di mafia". La nota di richiamo si conclude affermando che "e' in ragione di tali considerazioni che l'Autorita' ha deciso di rivolgere un fermo richiamo a codesta concessionaria, invitandola ad adeguarsi, per il futuro, in modo rigoroso, all'indirizzo interpretativo qui sunteggiato". (AGI)