(AGI) - CdV, 21 gen. - I "vescovi italiani, tutti, insieme al loro presidente ed al segretario generale, sono uniti e compatti nel difendere, promuovere e sostenere il patrimonio universale irripetibile che e' la famiglia che e' il luogo e il grembo della vita, la prima scuola di umanita', di relazioni, di dialogo": con queste il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e' intervenuto per mettere fine alle voci su dissidi all'interno della Cei sulle Unioni civili. Nella dichiarazione diffusa dal Servizo Informazione Religiosa, Bagnasco non e' entrato nel merito della questione del Family day, che rappresenta una delle possibili strategie da seguire per questa difesa della famiglia. E' noto che Papa Francesco, pur condividendo il rifiuto dell'equiparazione delle coppie gay alle famiglie fondate sul matrimonio, ritiene che non debbano essere i vescovi a "pilotare" le iniziative in campo sociale e politico. E soprattutto non desidera che eventuali prese di posizione a difesa del matrimonio tra uomo e donna possono essere lette come un "no" della Chiesa alle persone omosessuali, specie se poi questo "no" viene attribuito al Papa. Da qui il rinvio dell'udienza di mercoledi' al cardinal Bagnasco, perche' la prolusione che sara' letta lunedi' prossimo e che affrontera' questi temi non sia interpretata come espressione diretta del Papa. Una nota del Movimemento dei Focolari esprime bene questo delicato passaggio della vita della Chiesa Italiana: "I Focolari in Italia - si legge nel testo - non sono fra i promotori del prossimo Family Day: ritengono che su questo tema e in questo preciso momento storico, pur riaffermando il diritto di ogni persona e formazione sociale alla libera espressione delle proprie idee, sia piu' efficace e generatore di legame sociale testimoniare ovunque la famiglia come esperienza originaria di ogni uomo e ogni donna".
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