(AGI) - Roma, 3 nov. - Salvatore Buzzi, il presidente dellacooperativa '29 giugno', in carcere dal 4 dicembre 2014 per'Mafia Capitale', ci riprova: gia' dopodomani, in apertura diprocesso, il suo difensore, l'avvocato Alessandro Diddi,potrebbe avanzare una proposta di patteggiamento a 3 anni e 9mesi di reclusione, condizionando l'applicazione della penaall'esclusione dell'associazione per delinquere di stampomafioso. Scontato l'ennesimo no della Procura (e sarebbe ilterzo) ma questa volta sulla richiesta dovra' pronunciarsiobbligatoriamente la decima sezione penale del tribunaleguidato dal presidente Rosanna Ianniello. Difficilel'accoglimento della proposta della difesa perche'significherebbe smontare la tesi della Procura che haattribuito a Buzzi il ruolo di organizzatore del sodalizio distampo mafioso. Il tribunale potrebbe riservarsi per poidecidere nel merito a fine dibattimento oppure respingere larichiesta di patteggiamento, il che, pero', equivale a dire chedovra' spogliarsi, per motivi di incompatibilita', dell'interoprocedimento. Ma la difesa di Buzzi ha altre carte da giocare(ricorsi in sede amministrativa o davanti al magistrato disorveglianza), finalizzate tutte a ottenere la presenza deldetenuto in aula. Su disposizione del tribunale, infatti, ilpresidente della cooperativa '29 giugno', attualmente recluso aTolmezzo, sara' costretto a seguire l'intero dibattimento diRebibbia a distanza, cioe' in videoconferenza, al pari dell'exNar, Massimo Carminati, rinchiuso a Parma. Ma a differenza diquest'ultimo, Buzzi non e' sottoposto al 41 bis. "Dunque,perche' lui non puo' stare a Roma come tutti gli altri imputatidetenuti?", e' la domanda dell'avvocato Diddi. Al presidenteIanniello spettera' dare una risposta. (AGI)