(AGI) - Milano, 22 lug. - Un tunisino di 35 anni e un pakistanodi 27 anni sono stati arrestati questa mattina dalla polizia aBrescia. Nelle intercettazioni telefoniche "hanno parlato dipiu' obiettivi, anche se non c'e' mai stato un inizio dipassaggio all'azione. Si parlava soprattutto della basemilitare di Ghedi, nel territorio bresciano. E di altripossibili obiettivi, comprese le forze dell'ordine, ma in modogenerico, oppure a danno della societa' per la quale lavoravail cittadino tunisino". Lo ha detto il procuratore aggiuntoMaurizio Romanelli durante la conferenza stampa a Milano.Imessaggi minacciosi a firma Islamic State lanciati dal tunisinoe dal pakistano arrestati a Brescia dalla polizia questamattina avevano sullo sfondo alcuni luoghi-simbolo italiani:Roma e Milano. Il tunisino aveva creato l'account twitterIslamic_State_in_Rom e, insieme al complice pakistano,progettava, secondo gli investigatori, il compimento di azioniterroristiche nel territorio italiano attraverso la medesimapiattaforma informatica. "Siamo nelle vostre strade. Siamoovunque. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell'oraX". Questi alcuni dei messaggi, scritti a penna, in italiano,arabo e francese, su dei foglietti tenuti in mano. Sullosfondo, luoghi simbolo come il Colosseo, il Duomo o la stazionedi Milano. xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx Terrorismo: indagini, arrestatitra loro parlavano italianoI due stranieri tra di loro parlavano in italiano, la linguacomune. E' quanto emerge dalle conversazioni intercettate tra idue, che vivevano a Manerbio (Brescia), nell'ambitodell'indagine che ha portato il gip di Milano Elisabetta Meyera firmare un'ordinanza di custodia cautelare su richiesta delprocuratore aggiunto Maurizio Romanelli e del pm Enrico Pavone.Quella sfociata nei due arresti e' stata un'inchiesta 'sprint',nata dal monitoraggio della polizia postale, e durata poco piu'di due mesi. I proclami degli indagati erano gia' statiriportati dai media alla fine di aprile dopo che eranodiventate virali in rete le foto che inneggiavano all'Islamicstate. Quando hanno capito di essere sotto osservazione daparte delle forze dell'ordine, il cittadino tunisino di 35 annie quello pakistano di 27 anni hanno chiuso il profilo twitterIslamic_State_in_Rom. Tramite l'account mandavano messaggi consullo sfondo alcuni luoghi simbolo italiani, a Roma e a Milano."Siamo nelle vostre strade. Siamo ovunque. Stiamo localizzandogli obiettivi, in attesa dell'ora X", questi alcuni deimessaggi, scritti a penna, in italiano, arabo e francese, sudei foglietti tenuti in mano e, sullo sfondo, alcuni luoghisimbolo come il Colosseo, il Duomo o la stazione di Milano. Idue arrestati sono residenti da tempo in Italia, entrambiregolari e tutti e due lavoravano, uno come operaio, l'altro inun'impresa di pulizie. .