(AGI) - Catanzaro, 14 mag. - Il padre ucciso nel 2003; il suoordine a "gambizzare" il fratello per alcune questionieconomiche; un rapporto diretto e indissolubile con la coscaIannazzo. Franco Perri, 47 anni, rappresenta a Lamezia Termeuno dei piu' potenti imprenditori nel settore della grandedistribuzione. Proprietario, tra l'altro, del grande centrocommerciale "Due Mari" di Vena di Maida, alle porte diCatanzaro. Il suo nome e' finito tra quelli degli arrestati perl'operazione "Andromeda", contro le cosche Iannazzo eCannizzaro-Daponte di Lamezia Terme. Cosi' come ricostruito dalprocuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo, proprio larealizzazione dell'immensa struttura avrebbe aumentato lefrizioni tra le cosche di Lamezia. "Con la realizzazione del centro commerciale - ha affermatoLombardo nel corso della conferenza stampa - le attivita'economiche si sono, di fatto, trasferite dalla zona centrale diLamezia, sotto il controllo dei Torcasio, all'area di Maida,cambiando quindi gli equilibri delle estorsioni. Anche perquesto i Torcasio provarono a minacciare i titolari degliesercizi nel centro commerciale di Maida, ma nessuno pago'perche' si sentivano protetti dalle cosche rivali". Nel 2003 l'agguato in cui venne ucciso Antonio Perri, padredi Franco, quindi la sparizione della sua bara, con una durareazione degli Iannazzo e gli omicidi ai danni di esponentidella cosca Torcasio. Proprio la bara, secondo quantoricostruito da Lombardo, sarebbe stata al centro dellapossibile "pax mafiosa", negata fino alla restituzione dellasalma trafugata alla famiglia. Dietro il nome di Franco Perric'e' anche l'organizzazione del ferimento del fratello dellostesso imprenditore, Marcello. Un "avvertimento" che sarebbestato organizzato insieme a Vincenzino Iannazzo e AntonioMuraca, con l'incarico di sparare affidato ad un rappresentantedel clan che si sarebbe pero' rifiutato di agire. A raccontare e confermare quest'ultimo aspetto sono statitre pentiti lametini: Giuseppe Giampa', Angelo Torcasio eBattista Cosentino. Perri, dunque, sarebbe stato l'imprenditoreprincipe nella gestione degli affari della cosca, a conferma diuna "mafia imprenditoriale", cosi' come e' stata definita dagliinquirenti. (AGI).