Divorzio: a vaglio Consulta assegno a ex coniuge per "tenore vita"

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(AGI) - Roma, 27 dic. - Finisce al vaglio della CorteCostituzionale l'assegno dovuto all'ex coniuge dopo il divorzioquantificato in base al "tenore di vita" goduto durante ilmatrimonio. A sollevare questione di legittimita' davanti allaConsulta e' stato il tribunale di Firenze, nell'ambito di unacausa di divorzio giudiziale. Il giudice fiorentino ha ritenuto"non manifestamente infondata" la questione dicostituzionalita' relativa all'interpretazione di "dirittovivente" per cui "in presenza di una disparita' economica tra iconiugi l'assegno divorzile deve necessariamente garantire alconiuge economicamente piu' debole il medesimo tenore di vitagoduto in costanza di matrimonio". L'udienza pubblica allaCorte sulla questione e' fissata per il 27 gennaio prossimo, erelatore della causa sara' il giudice Mario Rosario Morelli.Secondo il tribunale di Firenze, "appare necessaria unarevisione critica del dogma del 'tenore di vita', che ormaiappartiene ad un'altra epoca, ad un'altra gerarchia di valorinon piu' adeguati alla contemporanea legalita' costituzione".Nella sua ordinanza, il giudice fiorentino rileva che "esisteuna palese contraddizione logica oltre che giuridica, cheappare irragionevole secondo i canoni della giurisprudenzacostituzionale, fra l'istituto del divorzio, che ha come scopoproprio quello della cessazione del matrimonio e dei suoieffetti, e la disciplina in questione, che di fatto proiettaoltre l'orizzonte matrimoniale il 'tenore di vita'", cosi'"prolungando all'infinito i vincoli economici derivanti da unfatto (il matrimonio) che non esiste piu' proprio a seguito deldivorzio". Le norme in questione, si legge ancoranell'ordinanza trasmessa ai giudici costituzionali, sembrano"andare ben oltre la necessita' di garantire l'interessecostituzionale a che la cessazione del matrimonio non incida inmaniera intollerabile sull'assetto patrimoniale del coniuge'debole'. Si tratta - scrive il tribunale di Firenze - di unaimpostazione che riconosce al coniuge 'debole' nonsemplicemente di avere gli strumenti necessari per superare ladifficolta' derivante dalla cessazione del matrimonio, ma, inmodo assai piu' ampio, la riproduzione oltre il divorzio dellecondizioni economiche godute nel contesto matrimoniale". Igiudici della Consulta dovranno quindi valutare se l'assegnodivorzile, con la sua quantificazione commisurata al tenore divita di cui la coppia ha goduto durante le nozze, contrasti omeno con i principi fissati dagli articoli 2 (dirittiinviolabili dell'uomo), 3 (principio di ragionevolezza), e 29(famiglia e matrimonio) della nostra Costituzione. .
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