(AGI) - Roma, 24 ott. - "Le persone che scompaionovolontariamente pensano di poter risolvere e annullare iproblemi cosi': scappando". Donato Carrisi, scrittore esceneggiatore, commenta cosi' all'AGI i dati del Viminale sullepersone scomparse, 30mila dal 1974 ad oggi. La maggior parte diqueste, due terzi secondo il Ministero, si allontanaspontaneamente. Per Carrisi, in libreria con l'ultima opera "Ilcacciatore del buio" (Longanesi), le motivazioni che spingonoqueste persone apparentemente "normali" e "felici" a piantarein asso la propria vita e i propri affetti vanno ricercate inun'interiorita' scombussolata. "Molto spesso, familiari e amicidelle persone che scompaiono all'improvviso cadonoletteralmente dalle nuvole" dice, "Le cause che spingono aquesto gesto sono molto spesso totalmente sconosciute. E vannoricercate non tanto nei problemi familiari o economici, quantoin un disagio personale, intimo, che fa fatica a essereespresso". "Scappare - continua Carrisi - puo' essere la stradapiu' breve per annullare i problemi. Spesso, pero', uomini edonne in difficolta' scappano prima da se' stessi che da tuttele problematiche che li circondano". Rispetto al passato, oggi, le occasioni per fuggire si sonomoltiplicate. Basti pensare a internet, ai social network ealla dimensione anonima e parallela che la rete garantisce atutti. Per Carrisi, che ha spesso raccontato storie di personescomparse, il web e' sinonimo di doppia vita: "Chi naviga,spesso, ha una duplice identita', la propria e quella costruitasu queste piattaforme. Insegue una felicita' fittizia che nonriesce a vedere e realizzare nella vita vera, e per questo e'facilmente influenzabile da persone senza scrupoli che nel webcercano proprio questo". L'ultimo commento di Carrisi riguardail caso di altri Paesi, Stati Uniti e Giappone tra tutti, incui esistono societa' che permettono alle persone di scomparirecompletamente e ricostruirsi una nuova vita. Secondo l'autoredi "Il suggeritore", in Italia queste realta' "non esistonoancora". (AGI).

