In Spagna, il procuratore generale dello Stato, Jose Manuel Maza, ha chiesto l’incriminazione del destituito presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, i membri del suo Govern e i capigruppo del Parlament catalano per i reati di sedizione, ribellione e malversazione. In particolare gli viene imputato di aver permesso il voto e l’approvazione della dichiarazione di indipendenza.
Il reato di ribellione, previsto dagli articoli 472 e seguenti del Codice penale spagnolo, prevede pene fra i 15 e i 25 anni di reclusione per coloro che "incoraggiando i ribelli, abbiano promosso o sostenuto la ribellione" e per "i capi principali di questa". Coloro che esercitano un ruolo 'subalterno' rischiano fra i 10 e i 15 anni di carcere e per i meri partecipanti sono previste condanne fra i 5 e i dieci anni di detenzione. La pena più alta, 30 anni di carcere, si puo' comminare ai capi di una insurrezione armata che abbia provocato devastazioni o violenza. Il delitto di ribellione è previsto per quelli che si sollevano in modo "pubblico e violento" perseguendo una serie di obiettivi come la violazione, la sospensione o la modifica della Costituzione o la dichiarazione di indipendenza di una parte del territorio nazionale. Fu il reato per il quale furono puniti gli autori del colpo di Stato del 1981. La Procura ha denunciato Puigdemont, la presidente del Parlament, Carme Forcadell, i membri del governo e i membri della Mesa che hanno permesso di votare la dichiarazione di indipendenza