Ebola: favipiravir riduce mortalita' ma per livelli bassi virus

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(AGI) - Roma, 24 feb. - Una notizia per meta' buona e per meta'cattiva sul fronte della lotta a ebola: i primi esiti dei testiclinici sul favipiravir indicano che il farmaco sperimentalepuo' ridurre la mortalita'. Ma questo nei pazienti che hannolivelli bassi del virus nel sangue, mentre non e' efficace peri pazienti con un'alta carica virale che presentano la malattiain forma grave. Lo riferisce Medici Senza Frontiere, segnalandoche il trial clinico attualmente in corso, condottodall'istituto francese di ricerca INSERM, e' stato avviato il17 dicembre scorso nel Centro di trattamento ebola di MSF aGueckedou, in Guinea, dove l'epidemia ha avuto inizio. Daallora il trial e' stato ampliato per includere pazienti daicentri di trattamento Ebola a Nzerekore' e Macenta, sempre inGuinea."I nostri pazienti ricevono informazioni complete sulfarmaco e sui test clinici prima di scegliere se prenderviparte", spiega Annick Antierens, il medico che conduce il trialper MSF. "Naturalmente tutti i pazienti che preferiscono nonpartecipare al trial non ricevono il trattamento sperimentalema continuano a ricevere tutte le cure di supporto del caso".Finora, comunque, neanche un paziente a Gueckedou ha scelto dinon partecipare al trial. "Molti pazienti si sentono orgogliosidi partecipare - dice l'infermiere di MSF Julien Demeuldre - Ilmondo intero e' in attesa di un farmaco anti-ebola e i pazientisono fieri di dare il loro aiuto. Ma allo stesso tempo, nonsono eccessivamente ottimisti e non hanno false speranze. Sannoche, avendo l'ebola, c'e' un alto rischio che potrebberomorire, con o senza il farmaco sperimentale". Il personalemedico di MSF a Gueckedou si dice orgoglioso di partecipare altrial ma mantiene un senso di realismo. "Abbiamo visto che iltrattamento e' efficace su alcuni pazienti ma non su altri -afferma infatti Demeuldre - Alcuni guariscono, altri muoiono.Non sappiamo perche'". E oggi infatti l'istituto INSERM hadiffuso una precisazione: per i pazienti con livellirelativamente bassi di ebola nel sangue, il favipiravir puo'fare la differenza abbassando il tasso di mortalita' dal 30 al15 per cento. Ma per i pazienti con una carica virale piu'alta, e per i bambini piu' piccoli, il farmaco sperimentale none' efficace. "E' chiaro che occorre continuare con la ricerca -afferma il dottor Antierens - Questi sono risultati provvisoriche devono essere confermati e lo studio e' ancora in corso.Per un considerevole gruppo di persone - quelli che versanonelle condizioni peggiori - non portano buone notizie. E'chiaro che il favipiravir non e' una cura miracolosa". Il trialper il favipiravir continuera' in Guinea. Allo stesso tempo, sistanno esplorando altre strade. Nel centro di trattamento eboladi Medici Senza Frontiere a Conakry e' in corso un trial chesomministra ai pazienti il plasma di pazienti adulti guaritidall'ebola, che contiene gli anticorpi contro il virus. E afine febbraio, sempre in Guinea, MSF avviera' lo studio di unvaccino sperimentale contro la malattia.
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