(AGI) - Roma, 6 nov. - Un gruppo di ricercatori dell'Istitutodi tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche(Itb-Cnr) di Bari hanno identificato una proteina che rendepiu' efficace il trattamento chemioterapico nel carcinomarenale, un tumore frequente nei pazesi occidentali e resistentealle terapie. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivistascientifica Oncotarget. "Abbiamo scoperto che nei carcinomirenali a cellule chiare i livelli cellulari della 'proteinaTRIM8' diminuiscono drasticamente e questa diminuzione sarebberesponsabile della mancata attivazione dell'oncosoppressorep53, gene che codifica la proteina principalmente coinvoltanell'esecuzione dell'arresto della proliferazione cellulare edell'apoptosi o 'morte cellulare programmata', indotta daichemioterapici", ha spiegato Apollonia Tullo, ricercatricedell'Itb-Cnr e coordinatrice del lavoro. "Il carcinoma renale acellule chiare e' il tipo di cancro al rene piu' comune negliadulti ed e' notoriamente resistente alla radioterapia e allachemioterapia - ha continuato - perche', pur riportandoraramente una mutazione nel gene p53, presenta alterazioni inaltre proteine che regolano l'attivita' e la stabilita' dip53". I ricercatori del Cnr hanno dimostrato che ripristinandoi livelli cellulari di TRIM8, le cellule diventano sensibiliall'azione dei chemioterapici e la proliferazione tumoraleviene bloccata in modo significativo. a La scoperta aprepromettenti prospettive terapeutiche sia per i pazienti affettida carcinoma renale, che in generale per altri tumori cheresistono all'azione dei chemioterapici, perche' aggiunge unnuovo tassello alla comprensione dei meccanismi di arrestodella proliferazione tumorale in risposta ai chemioterapici".(AGI).