Agatha Christie ha scritto gli ultimi romanzi della sua lunga e prolifica vita di giallista quando era malata del morbo di Alzheimer. Lo sostiene uno studio dell'Universita' di Toronto, che ha effettuato un'analisi approfondita di una selezione di gialli della Christie scritti in un'eta' compresa tra i 28 e gli 82 anni, contando il numero di parole diverse, di nomi indefiniti e di frasi utilizzate. Scoprendo, sono convinti, il progressivo declino mentale della creatrice di Poirot e di Miss Marple: il vocabolario usato, infatti, sembra impoverirsi drasticamente, fino al 30%, negli ultimi romanzi, mentre la ripetizione di frasi e parole di utilizzo indeterminato (le classiche "cosa" e "qualsiasi cosa") e' aumentata. "Abbiamo trovato un significativo calo nel lessico in 15 romanzi gialli, da 'The Misterious Affair' a "Styles to Postern of Fate' - hanno spiegato gli autori dello studio, Ian Lancashire e Graeme Hirst, intervistati dal 'Guardian' - e questi effetti sono comunemente riconosciuti come sintomi della difficolta' di memoria derivata dal morbo di Alzheimer". Il brusco calo e' piu' evidente in un romanzo scritto a 82 anni, 'Elephants can remember', dove addirittura una parola su tre e' indeterminativa. Lo stesso titolo del romanzo, "Gli elefanti non dimenticano", e' secondo gli studiosi un indizio che la scrittrice era conscia del suo progressivo declino mentale e in qualche modo lo esorcizzava continuando a scrivere. Tanto che la protagonista del libro non puo' risolvere un mistero perche' colpita da amnesia, e chiede aiuto all'ineffabile Hercule Poirot. "Quasi come se - dicono i ricercatori - il vero delitto che preoccupa la Christie non e' il duplice omicidio-suicidio di cui si parla nel romanzo, ma proprio la demenza precoce da cui la Christie si sente minacciata". (AGI)
Aprile 2009