Centoventi anni fa, il 31 agosto del 1888, il corpo senza vita di Mary Ann Nichols, prostituta inglese di 45 anni, viene trovato alle 4 del mattino in Buck's Row nel quartiere londinese di White Chapel, orrendamente mutilato: e' la prima vittima del serial killer passato alla storia come 'Jack lo squartatore', di identita' rimasta ignota: lo pseudonimo si deve a una lettera recapitata alla Central News Agency, scritta da qualcuno che dichiara di essere l'assassino. In totale sono cinque le vittime attribuite a Jack lo squartatore, nell'autunno del terrore del 1888: dopo la Nichols, il serial killer uccide Annie Chapman, ritrovata in cortile di Hanbury Street l'8 settembre, Elisabeth Stride, Catherine Eddowes, poi l'ultima vittima ufficiale, Mary Jane Kelly, ritrovata morta l'8 novembre nella sua camera da letto. Ma almeno altri cinque omicidi possono essere attribuiti alla mano di Jack lo squartatore.
Tra tutti i delitti ci sono evidenti tratti comuni: le vittime - tutte prostitute - e il modus operandi, sventramento e sgozzamento. Durante il periodo dei delitti, polizia e giornali ricevono molte lettere - sia da parte di persone che intendono aiutare gli investigatori nella ricerca dell'assassinino, sia da parte di persone che si dichiarano colpevoli degli omicidi - tutte pero' considerate non attendibili. Innumerevoli sono le congetture che sono state fatte sul serial killer che ha terrorizzato la Londra vittoriana: uno dei piu' importanti documenti dell'epoca e' un memorandum scritto nel 1894 da Sir Melville Macnaghten, nel 1888 capo della polizia metropolitana londinese. Macnaghten indica tre persone indagate per i delitti di Whitechapel: Montague John Druitt (giovane avvocato di buona famiglia, sospettato perche' trovato morto suicida nel Tamigi nel 1888 in coincidenza temporale con la fine dei delitti e per alcune confidenze personali), Aaron Kosminski (parrucchiere, dal domicilio vicino all'area dei delitti e affetto da gravi turbe psichiche) e Michael Ostrog (rilasciato da un manicomio sei mesi prima dei delitti, dalle molteplici e false identita', tra cui quella di medico, che lo rendono sospetto per il fatto che gli investigatori cercano un omicida con una certa preparazione anatomica).
Tra i sospettati anche George Chapman, apprendista chirurgo, arrestato successivamente per l'omicidio delle sue tre mogli. Tra le indagini moderne, una tesi e' quella divulgata da Alan Moore nell'opera fumettistica "From Hell", ispirata al libro di Stephen Knight, "Jack the Ripper: The Final Solution" pubblicato nel 1979 (da cui nel 2001 e' stato tratto il film "La vera storia di Jack lo squartatore" con Johnny Depp). Secondo questa tesi i delitti del mostro sarebbero stati commessi per coprire il matrimonio cattolico di un nipote della regina Vittoria con una prostituta, da cui sarebbe nata una figlia: la regina avrebbe dato mandato di uccidere tutte le testimoni della relazione tra il rampollo della famiglia regnante e l'ex prostituta. Nel 2002 la scrittrice americana Patricia Cornwell pubblica il libro "Ritratto di un assassino: Jack lo squartatore - Caso chiuso", nel quale l'autrice di gialli, dopo diverse ricerche, identifica il serial killer nel pittore inglese Walter Sickert. Oltre che una figura storica reale tuttora ignota, Jack lo squartatore e' diventato un vero e proprio "personaggio", oggetto di diverse trasposizioni cinematografiche: le piu' recenti "La vera storia di Jack lo squartatore" del 2001 e "Jack, the last victim" del 2005.
Agosto 2008