(AGI) - Milano, 1 ott. - La Cooperazione allo sviluppo "e'diventata il pezzo chiave della nostra strategia d'impresa, e'indispensabile". E' quanto ha affermato l'a.d. Eni, PaoloScaroni, intervenendo al Forum della CooperazioneInternazionale a Milano, ricordando che la societa', in Africa,e' "di gran lunga il primo produttore di petrolio". "Il nostroprimato deriva dalla nostra organizzazione, e anche dallasolidita' finanziaria, senza la quale, sarebbe impossibileportare avanti i colossali investimenti necessari", ha aggiuntoScaroni. Ma, ha avvertito Scaroni, "abbiamo un asso nellamanica che ci viene da lontano, dalla tradizione 'matteiana'della nostra azienda". "Il punto fondamentale da cui partiamo,quando parliamo di petrolio, in particolare nei Paesi in via disviluppo, e' che il petrolio e' loro, non e' nostro". "I Paesiproduttori - ha insistito l'a.d. Eni - sono proprietari delpetrolio e del gas, hanno il diritto di ricavarne il massimobeneficio". Grazie a questa 'visione' e atteggiamento, haspiegato, "noi, meglio di altri, riusciamo a evitare presenzeinvasive e atteggiamenti imperialistici e predatori: e' unatteggiamento mentale, eredita' di Mattei, grazie al qualecontinuiamo a crescere in Africa piu' di altri". Scaroni ha poiricordato l'intervento della societa' "nel settoredell'elettricita'". "La traduzione del nostro approccio inAfrica e' qualcosa di molto concreto e si chiama fornitura dienergia elettrica". "Non ci puo' essere sviluppo, se non c'e'elettricita' - ha sostenuto -: acqua per sopravvivere edelettricita' per lo sviluppo". A questo proposito, Scaroni harammentato che Eni produce "il 20% dell'elettricita' inNigeria", il 60% in Congo e, "passo dopo passo, sta diventandouno dei piu' grandi produttori di energia elettrica delcontinente". "Non crediate che la nostra scelta sia semplice eovvia: le Compagnie petrolifere non amano mettere i proprisoldi nelle mani di Governi i cui equilibri interni spesso sonoprecari". "Noi riteniamo invece che il nostro approccio siautile e sostenibile". .