(AGI) - Milano, 30 apr. - La sigla e' Scip, e sta per Serviziodi Cooperazione internazionale di Polizia. In sostanza"l'internazionale della sicurezza", che ha messo in piedi lasala operativa allestita per l'Expo dove gli agenti di poliziaitaliani lavoreranno spalla a spalla con i colleghi stranieri.Cento metri quadrati ipertecnologici allestiti dalla Polizia diStato nei locali della Fiera di Rho. Una sala operativa -materialmente allestita dalla zona telecomunicazioni Lombardiadel Dipartimento di Ps e che in linea d'aria dista circa unchilometro dall'area fieristica - che raduna, per la primavolta in assoluto, poliziotti italiani e stranieri capaci didialogare "in diretta" con tutti gli apparati di sicurezza dei145 Paesi partecipanti all'Esposizione universale di Milano. Neparla diffusamente nel numero di maggio il periodicoPoliziamoderna, con uno speciale sulla sicurezza dell'Expo. Siparla anche del grande dispiego di forze, tecnologie estrategie messe in campo dalla Questura di Milano: 3800 uomini,una sala operativa dotata di Lte(Long Term Evolution) per latrasmissione in diretta delle immagini garantite da 3000telecamere cittadine, altre 2000 posizionate in tutte lestazioni metropolitane e il controllo di 490 obiettivisensibili. E c'e' anche un report sul voluminoso lavoro delGicex, il gruppo interforze contro le infiltrazioni mafiose, agaranzia della legalita' di tutti gli appalti per Expo. Lasperanza che i 184 giorni dell'Expo trascorrano senza incidentisi fonda (anche) sul lavoro di una sorta di "internazionaledella sicurezza". Per la prima volta nel nostro Paese, ungrande evento si avvale di una sala operativa capace didialogare "in diretta" con tutti gli altri apparati disicurezza del mondo. Lo Scip e' una struttura interforze creatanel 2000 incardinata nella Criminalpol e attualmente guidatadal dirigente della Polizia di Stato Gennaro Capoluongo. In unasala, dinanzi a nove schermi, lavoreranno gli operatori diPolizia, Carabinieri e Finanza; nella sala attigua, utilizzandoaltre otto postazioni, ci saranno una ventina di funzionari dialtri Stati, insieme ad ufficiali di collegamento di Interpoled Europol. Sei mesi di simbiosi non solo a livello informaticoma anche umano (tutti sono alloggiati in una stessa foresteria)in modo da rendere ancora piu' efficace il gioco di squadra; ilbuon esito della quale, tanto piu' se in ballo ci sonoinformazioni delicate, dipende in buona misura alla fiduciareciproca che si riesce a costruire tra gli esseri umani."Oramai - spiega Capoluongo, alla testa dello Scip da due annie con un trascorso da investigatore alla Mobile di Napoli - lapromozione della sicurezza non e' piu' pensabile se non in uncontesto di forte internazionalizzazione. E cio' sia per lalibera circolazione dei cittadini in ambito europeo, sia per leondate sempre piu' forti di immigrazione che si abbattono sulnostro Paese". Motivo per cui ormai da oltre tre anni, pressola sede dalla Direzione Centrale della Polizia criminale sullavia Anagnina, funziona una Sala operativa collegata 24 ore su24 con tutto il pianeta, della quale la sede Expo costituira'una sorta di succursale, rafforzata con innesti "stranieri".Per spiegare come funziona il sistema, bisogna immaginare trecerchi concentrici. Il piu' vasto e' quello che comprende tuttii 190 Paesi membri dell'Interpol, la sigla mondiale creata nel1923 con sede a Lione. La seconda e' l'Europol, l'agenziaanticrimine dell'Unione europea fondata nel 1999 con sede aL'Aia, all'interno della quale e' piu' sviluppata l'analisi deifenomeni criminali. Mentre il terzo cerchio, nella qualefunziona la cosidetta rete "Sirene", coinvolge i Paesidell'accordo di Schengen e prevede forme di collaborazionetalmente rafforzata da far si' che un mandato di arrestocomunicato da uno dei membri diventi immediatamente cogenteanche negli altri. Muovendosi tra queste tre reti parzialmentesovrapposte, gli operatori della sala operativa di Milanosaranno quindi in grado, nel giro di pochi istanti, di accederea tutte le varie banche dati internazionali, e di spedire ericevere informazioni da tutto il globo. Sono previsti duebriefing giornalieri tra italiani e colleghi stranieri, unoalle dieci del mattino e l'altro alle sei del pomeriggio. Idirigenti responsabili in loco sono i vicequestori aggiuntiAntonio Montanaro e Arturo Varriale. Mai in nessun altraoccasione, Olimpiadi e Mondiali di calcio compresi,l'integrazione tra diversi circuiti di sicurezza era statacosi' elevata, cosicche' la sala Scip potrebbe diventare unmodello da seguire in tutto il mondo. I compiti della salamilanese sono parecchi, e tutti molto rilevanti. Il primo, epiu' importante, consiste nel monitoraggio continuo etempestivo dei movimenti di tutte le organizzazioni (dall'Isisfino alle meno preoccupanti Femen) potenzialmente in grado dicolpire l'Expo con attentati o anche solo con manifestazioni didisturbo. Scenari che rappresentano il vero incubo delleautorita' italiane, in considerazione del ritorno mediatico chequalsiasi azione compiuta sul palcoscenico della grande fierapotrebbe riscuotere sui media. Un secondo ambito di azionedella sala di Rho sara' l'attivita' di intelligence perpreparare le visite a Milano dei capi di Stato o comunque diillustre personalita' straniere. Basti ricordare che sonoprevisti nei prossimi mesi gli arrivi di Barack Obama, diVladimir Putin e di Francois Hollande. Altro caso e' quello deicontrolli effettuati durante tutto l'arco dell'Expo sustranieri ritenuti sospetti. Dal Paese d'origine, in un tempomolto piu' breve di quello che occorre normalmente, arriverannole informazioni utili. Stessa procedura per qualsiasi documentoche possa apparire sospetto: anche in questo caso sara'possibile sapere in pochi attimi se si tratta di un documentorubato in una qualsiasi altra parte del mondo. Il presidio Scipdi Milano assicurera' anche altri tipi d'intervento che sonogia' competenza del servizio. Per esempio il cosidetto 'Childalert' che scatta dopo la denuncia di sparizione di un minore;evento facilmente ipotizzabile tenendo conto che nei sei mesidell'Expo e' previsto a Milano l'arrivo di 20 milioni divisitatori. Previa autorizzazione del magistrato, l'immagine ei dati di chi e' scomparso saranno immediatamente trasmessi daimedia nazionali ed esteri, compariranno negli autogrill e lungole autostrade, nei porti, negli aeroporti e nelle stazioniferroviarie. E' competenza del presidio Scip anche il controllosullo spaccio di moneta falsa (altra criticita' connaturata aduna manifestazione nella quale si muoveranno notevoli quantita'di denaro), dal momento che il Servizio e' anche Ufficionazionale del falso monetario. Sara' possibile, sempreattraverso scambi di informazioni, identificare gli esemplarifalsi di tutte le banconote del mondo. E c'e' ancora unaspecializzazione Scip che risultera' preziosa: la cattura edell'estradizione (assicurata da uno stretto collegamento conil ministero della Giustizia) dei latitanti italiani estranieri. Lo Scip, il cui organico e' formato per meta' dapoliziotti e per il resto da carabinieri e finanzieri, ai qualisi aggiungono unita' del Corpo Forestale dello Stato, si staavviando a diventare una delle strutture piu' qualificate (eambite) dell'apparato di sicurezza nazionale. Al momento loScip impiega circa trecento unita', che pero' potrebberoaumentare in tempi brevi. Ogni giorno scambia tra le 700 e le800 comunicazioni con il resto del mondo, e le sue 'antenne'sono puntate soprattutto sulle zone oggi piu' a rischio comel'area balcanica e l'Africa. Lo Scip, istituito nel 2000, e'incardinato all'interno della Direzione centrale della poliziacriminale, diretta dal vicecapo della polizia prefetto FulvioDella Rocca, gia' questore di Roma e prefetto di Ravenna. (AGI).