"Una nuova grande alleanza di sinistra che rompa con l'impianto di questi anni e metta al centro le politiche contro le diseguaglianze puo' puntare a risultati significativi" anche oltre il 20%: questo il disegno tracciato dal capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera, Arturo Scotto intervenuto al forum Agi 'Viva l'Italia'. In particolare, Scotto pensa a "un'area democratica progressista in grado di consentire un cambiamento" del quale dovrebbe far parte anche Michele Emiliano e in cui si dialoghi con Giuliano Pisapia. "Un partito piccolo non serve a nessuno, serve una sinistra larga", ha spiegato Scotto, aggiungendo: " Penso che si debbano federare le forze di una sinistra in grado di costruire una alternativa, radicata nei valori, ma che però non si separi dalla realtà", ha spiegato alla vigilia di un weekend di fuoco che tra Roma e Rimini vede riunite le assise di Pd e Si, entrambi alle prese con una minaccia di scissione. Sinistra italia, ha aggiunto, "sembra uscire da me" sembra già "smarrire la sua vocazione: quella di unificare le forze progressiste alternative alle politiche del governo. Sabato spiegherò queste motivazioni a Rimini, il luogo nel quale dovrò rendere conto di scelte e orientamenti. Voglio riunificare sinistra larga e popolare".
No alleanze con Renzi, killer del centro-sinistra
Una cosa è certa, per Scotto: "Credo che una alleanza con il killer del centrosinistra non sia possibile allo stato delle cose" perché "una cosa è il popolo del Pd, altro è Matteo Renzi". "Lo batti se lo sfidi non se ti separi", ha aggiunto prima di spiegare la sinistra che vorrebbe: "un'area democratica progressista in grado di consentire un cambiamento" del quale dovrebbe far parte anche Michele Emiliano "perché abbiamo tutti la stessa ambizione: governare e cambiare questo Paese".
Sinistra italiana dialoghi con Pisapia
Poi l'appello: Sinistra italiana dialoghi con Giuliano Pisapia. "Immaginare che la difficoltà di dialogo con Giuliano Pisapia sia legata al suo voto favorevole al referendum mi sembra velleitario. Penso che abbia sbagliato a non votare No, ma questo non mi impedisce di dialogare se ha buone idee", ha spiegato Scotto, aggiungendo che "le cose che emergono dalla sua elaborazione (la fine dell'uomo solo al comando, la necessità di unire le forze del progresso, la discontinuità rispetto alle politiche di questi anni) sia una buona notizia per tutti, prima di tutto per Sinistra italiana". "Credo - ha concluso - che Pisapia sia una grande personalità e che se non ci fosse in questo movimento sarebbe un danno per tutti".
Una legge elettorale con impianto proporzionale
Serve una legge elettorale "con un impianto più proporzionale", ha affermato Arturo Scotto, secondo cui: "Occorre andare nella direzione che il popolo italiano ha dato anche il 4 dicembre: si è chiusa la stagione del governo maggioritario del capo. Occorre mettere al centro il tema della rappresentanza e dare la possibilità agli elettori di esprimere la preferenza eliminando i capilista bloccati". "Mai più larghe intese che rischiano di essere il propellente principale del populismo", ha aggiunto, "credo che occorrerà garantire una legge elettorale di impianto proporzionale che non tenga fuori il tema della governabilita' ma che non deve essere l'unica bussola".
Il governo non scappi sul referendum Cigl
"Le deleghe sulla 'buona scuola', quelle sul lavoro, la possibilità di celebrare il referendum della Cgil, sul quale il governo non può scappare". E sono questi per Scotto i temi "fondamentali" che si dovranno affrontare in questo scorcio di legislatura. "I giovani che vivono di voucher non possono aspettare le alchimie della politica", ha aggiunto. Poi la stoccata: "il governo Gentiloni sembra fortemente condizionato dagli umori altalenanti di Matteo Renzi".
L'accordo con la Libia sui migranti è scritto nella sabbia
"L'accordo con la Libia sugli immigrati non reggerà perché è scritto sulla sabbia con un governo che controlla una parte limitata di Tripoli", ha dichiarato Scotto. "L'Europa dovrebbe caricarsi il problema della stabilizzazione dell'intero Medio Oriente e chiamare gli Usa e gli altri Paesi ad una vera e propria conferenza di pace. I blocchi navali rischiano di essere un massacro", ha aggiunto.