Gotor, Raggi si dimetta
Il senatore del Pd dialoga con il direttore Riccardo Luna e la redazione

Roma - Le dimissioni della sindaca di Roma Virginia Raggi "a questo punto sarebbero auspicabili". Ne è convinto il senatore dem Miguel Gotor, ospite del decimo appuntamento di "Viva l'Italia". "Quello che sta avvenendo in Campidoglio è clamoroso: stanno accadendo una serie di episodi che potrebbero culminare in una possibile deflagrazione. Oggi l'arresto del braccio destro della Raggi è un fatto enorme. Marra in questi mesi è stato difeso dal sindaco in persona, e questo ha fatto emergere che all'interno del Movimento 5 Stelle ci sono grandi tensioni, e proprio sulla figura del capo del personale oggi arrestato da settimane circolavano delle voci insistenti. Noi saremmo pronti a nuove elezioni a Roma, probabilmente un nuovo commissariamento sarebbe più realistico, però saremmo pronti", ha aggiunto Gotor.
"Roma bloccata da sette mesi"
Le dimissioni della Raggi? "Sarebbero un gesto che accoglierei", insiste il senatore del Pd, "perché sono 7 mesi che Roma è ferma e bloccata. Ciò che mi ha maggioemente stupito in questi sette mesi è questo immobilismo totale: nei mesi precedenti l'attesa della vittoria dei 5 Stelle era molto alta tra i cittadini. E lo dico da romano. Si tratta di un gruppo che da un anno sapeva che avrebbe potuto governare Roma e non solo non si è preparato nel modo giusto, ma ha fatto emergere che Marra che ha legami stretti con la peggiore destra romana. Grandissime aspettative e un grandissimo consenso finiti nel vuoto. Direi sprecati.
M5S, "la debolezza di essere una nebulosa"
Il punto debole del Movimento 5 Stelle? "Il fatto di non voler essere un partito diciamo per partito preso - risponde - ma una nebulosa che aspira al tutto, fa sì che non ci siano punti di riferimento al suo interno. Non ci sono luoghi di confronto. Loro sul moralismo spinto ci hanno costruito un brand che però sta facendo acqua da tutte le parti. Tornando alla situazione di Roma, comunque, l'ipotesi piu realistica è il commissariamento".
Referendum, "la vittoria del no mi ha reso politicamente felice"
Gotor si è detto "molto contento" della vittoria del No al referendum elettorale. "Ho festeggiato",non ha nascosto, "ho fatto una campagna in 35 iniziative diverse e nell'ultimo mese ho dormito a casa solo 5 notti. Quella sera ero più che contento, politicamente felice". Il grande errore di Renzi? "L'aver sovrapposto la questione costituzionale al governo. Le questioni dovevano continuare a viaggiare separate".
"L'ex ministro Boschi nel nuovo Governo indebolisce il Pd"
Per la minoranza Dem "Matteo Renzi poteva anche restare al governo" e l'immagine dell'ex ministro Maria Elena Boschi, ora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, "indebolisce il Partito democratico davanti all'opinione pubblica". Per Gotor, sarebbe stato "saggio e consigliabile" per la Boschi e per Luca Lotti, neo ministro dello Sport e braccio destro di Renzi, "prendere una distanza dal nuovo governo". Quindi ricorda poi che "sia Renzi sia Boschi avevavo detto che nel caso di vittoria del No al referendum avrebbero lasciato la politica. Ma così non è stato. E Boschi sottosegretario del nuovo Governo Gentiloni mi preoccupa per le sorti del partito democratico perchè ci indebolisce come Pd davanti all'opinione pubblica.
Sulla Fedeli "nessun imbarazzo politico"
"Sono un estimatore della Fedeli, è una donna saggia che conosco. Nessun imbarazzo dal punto di vista politico. La questione del curriculum è stata imbarazzante, ma non ho dubbi che guiderà il ministero dell'Istruzione in modo adeguato". Così il senatore risponde a una domanda sulla bufera politica che ha investito il neo ministro Valeria Fedeli, senza laurea e maturità nonostante il suo curruculum vitae ufficale li indicasse per acquisiti.
Pd,"se si fa il congresso anticipato Renzi sia dimissionario"
"Possiamo metterci sei mesi o 10 anni, vogliamo costruire nel Pd un'alternativa a Matteo Renzi. Credo sia possibile, legittimo, normale. Avviene in tutti i partiti, in tutte le democrazie", afferma l'esponente della minoranza Dem. E spiega: "Per quanto riguarda la segreteria, inviterei a seguire lo statuto che recita che se c'è un congresso anticipato il segretario deve arrivare dimissionario. Quello che vorrei è un Pd un po' più normale - ha aggiunto - il segretario del partito deve lavorare all'unità della sua comunità. Renzi nella testa non ha questo schema. In modo non fazioso e i buona fede, ma il suo è uno schema di divisione interna funzionale ad allargare il bacino elettorale. Contesto questo schema perché credo produca lo snaturamento del Pd". L'idea di Renzi? "E' quella di provocare una rottura a sinistra per attingere voti dal bacino della destra, ma è un gioco che rischia di finire a fondo campo con la palla. In questo modo secondo noi rischiavamo di perdere diverse elezioni e con il referendum è stato così".
Il consiglio al Pd, "smorzare i toni"
Il consiglio di Gotor infine per superare le fratture interne del Partito democratico parte da un assunto: "smorzare i toni". E argomenta: "Le fratture ci sono state e ci sono state dei pasaggi molto difficili nel Pd in questi anni, dalla trombatura di Marini al caso Prodi pochi giorni dopo. Un anno e mezzo dopo gli stessi gruppi parlamentari votano Mattarella. E quella era occasione formidabile perchè i gruppi uniti avevano riconosciuto la leadership di Renzi. E lui che fa pochi giorni dopo? Impone la fiducia al Parlamento sull'Italicum, caccia una decina di personalità della commissione affari costituzionali tra i quali Cuperlo e Bersani. E' il momento della rottura, una cesura che io devo dire non ho capito. E l'ho trovata irragionevole da un punto di vista politico".
Il Governo Renzi? "Bene su unioni civili e migranti, bocciato su scuola e lavoro"
Per quanto riguarda i provvedimenti e le politiche del governo Renzi, il senatore ha spiegato: "Non ho difficoltà a salvare le leggi sulle unioni civili, ho apprezzato i toni con i quali Renzi ha affrontato la questione dell'immigrazione e anche il suo atteggiamento con l'Europa è stato significativo". Male invece le riforme sulla scuola e sul lavoro. "Il provvedimento più imbarazzante è quello sulla scuola - afferma - Renzi in questo specifico caso ha toppato e ne è consapevole. Servirebbe a questo punto un maggiore ascolto e una maggiore nel riconoscere gli errori. Questo aiuterebbe sia Renzi sia il partito democratico a riconquistare l'unita. Serve un ceck up sulla riforma della scuola e sul Jobs Act".
Renzi adesso? "Se fossi in lui andrei 6 mesi a fare conferenze in giro per il mondo"
"In Io al posto di Renzi - dice Gotor - perché sono stati tre anni intensissimi e la qualità maggiore di Renzi è una energia assolutamente fuori dal comune, avrei fatto un viaggio di 6/7 mesi in giro per le principali università europeee e del mondo a fare conferenze, a raccontare se stesso, la propria occasione mancata e anche la prospettiva che invece gli consegna l'Italia. Ma evidentemente lui ha scelto un'altra strada. E' un peccato. Anche perché se non lasciare la vita politica, comunque prendere minimamente una distanza dal gioco del potere è saggio e consigliabile".
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