Landini contro i voucher: "favoriscono il lavoro nero"

Landini contro i voucher: "favoriscono il lavoro nero"
  Landini a Viva l'Italia

Roma - I voucher sono diventati uno strumento che "regolarizza indirettamente il lavoro nero": basta mostrarli a un controllo in azienda per coprire situazioni di illegalità. E' l'allarme lanciato dal segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, nel corso dell'undicesimo appuntamento di 'Viva l'Italia', il nuovo format di AGI con i protagonisti della politica, dell'economia e della società.

Voucher, da strumento occasionale è diventato la norma

"Il voucher da strumento occasionale è diventato la norma", ha detto Landini, ricordando che l'obiettivo era quello di affrontare il problema del lavoro stagionale. "Se ci fosse un governo che vuole combattere davvero il nero li abolirebbe, un governo nelle sue funzioni dovrebbe cambiare le leggi sbagliate che sono state fatte". 

 


Referendum sul lavoro? Si può superare il quorum

Landini è convinto che si possa superare il quorum al referendum per l'abolizione del Jobs Act e dei voucher (in caso di via libera della Consulta che si esprimerà l'11 gennaio).

 

Non servono le elezioni per evitare il referendum

"Non c'è bisogno delle elezioni per evitare il referendum sul Jobs Act. Il governo cambi le leggi che hanno portato al referendum", ha sottolineato Landini. "A Poletti la battuta gli e' venuta male", ha aggiunto riferendosi alle affermazioni del ministro del Lavoro il quale ha detto che bisogna fare prima le elezioni politiche del referendum. Nell'attuale situazione politica "vedo alcune contraddizioni. Il Pd ha la maggioranza in Parlamento, trovo singolare che si parli di elezioni a pochi giorni dalla fiducia del nuovo governo".

 

Ilva, serve un intervento pubblico transitorio 

Per l'Ilva servirebbe "un intervento pubblico transitorio per la tutela della salute dei cittadini. Certamente insieme ad aziende private", ha sottolineato il segretario generale della Fiom. La questione, ha aggiunto, "rappresenta una sfida, una prova, per Governo e sindacati che in Italia si possono fare ancora politiche industriali. E' una questione nazionale che ha tanti significati. Un Paese che vuole essere industriale non può non avere un'industria siderurgica. L'importante è non deve mettere a rischio la vita di chi ci lavora e di chi vive a fianco". 

Call center, lavoro precario in condizioni molto pesanti

Le condizioni di lavoro nei call center sono diventate molto pesanti, ha sottolineato Landini. "La competizione viene giocata sui diritti e sulle condizioni di lavoro", ha spiegato, "non avere regole minime in Italia, ma anche in Europa, che affrontano questo problema è un fatto politico" 

 


Il lavoro torni al centro della politica

"Voglio continuare a fare il sindacalista", ha risposto Landini sul suo futuro. "Lo dico da sei anni: continuo a vedermi nel sindacato, è quello che so fare e che sento nelle mie corde". "Parola sinistra e destra per la mia geenrazione hanno un significato, per altre generazioni non vuol dire nulla. La contraddizione che vedo è che è sparito il lavoro e deve tornare ad essere un valore nella cultura politica di destra e di sinistra".

 

Non eravamo contrari a cambiare il Titolo V della Costituzione 

"Noi non eravamo contrari" a cambiare il Titolo V della Costituzione, che era uno dei punti del referendum costituzionale bocciato il 4 dicembre, ha aggiunto il segretario generale della Fiom."Nel 2001 la riforma fu fatta male e in fretta. Si è arrivati quasi alla sussidiarietà" dei poteri regionali rispetto a quelli statali. "La soluzione però non era il riaccentramento. In alcune materie serve una linea nazionale senza mettere in discussione le autonomie regionali".