Boccia: "Se Renzi vince le primarie il partito rischia la sconfitta"

Le misure contenute nella manovra sui conti pubblici, con i tagli previsti dal governo, il voto in Francia con le borse positive per la vittoria dell'europeista Emmanuel Macron, leader di 'En marchè, il ruolo delle agenzie di rating, e la situazione Alitalia senza tralsciare le prospettive del Pd alle prese con le primarie. Di tutto questo si è parlato a Viva l'Italia con Francesco Boccia, il presidente della commissione Bilancio alla camera dei dupatati, schierato a fianco di Michele Emiliano in lizza per la segreteria del Partito Democratico.
"Se Renzi vince le primarie il partito rischia la sconfitta"
Un'affluenza alle primarie del Pd del 30 aprile "sotto i 2 milioni non sarebbe soddisfacente, ma non penso che ci sia il rischio di un milione. Io spero più 2 milioni che uno". Lo ha detto Francesco Boccia. "Se vota meno gente è perché c'è un motivo, essenzialmente la disaffezione - ha osservato - prima c'era la gente che faceva festa nei gazebo, ora la vedi magari sempre più arrabbita...". Sul candidato alla segreteria Michele Emiliano non si sbilancia con i numeri ma prevede: "Può crescere più del doppio. Il 20%? Non voglio dare numeri ma penso che Emiliano e Orlando insieme possano portare Renzi sotto il 50%. Un risultato che mi auguro perché può consentire agli organi del partito di discutere un pò di più"
Per quanto riguard ail doppio incarico di segretario Pd e candidato premier Boccia attacca Matteo Renzi e dice: "vuole il doppio incarico? Certo, lui è onnivoro. E' vero che è nello Statuto - ha ammesso - ma quando vuole lo statuto va cambiato. Se siamo tutti d'accordo, non è difficile cambiare. Lui si ritrova ad essere Macron ma ha questo pasticcio di Pd da gestire... è una battuta" ha poi concluso.
E sempre parlando dell'ex premier spiega:"Dicono che la sua virtù sia sempre stato il suo approccio decisionistico. Renzi si basa sul suo carisma ma io temo che così non vada da nessuna parte. Se dovesse vincere le primarie, si rischia di perdere le elezioni. Se non sciogli il nodo che propone oggi Pisapia (di unire il centrosinistra, ndr), sei condannato alla sconfitta".
Francesco Boccia ha poi commentato l'appello di Giuliano Pisapia a Matteo Renzi sulla riunione della sinistra. "Il tema è da congresso Pd perché Renzi continua a non chiarire se il Pd debba essere autosufficiente o se si allea e con chi. Noi sosteniamo con la mozione Emiliano quello che dice Pisapia per un centrosinistra. Se un leader politico decide di andar da solo, può anche rischiare - osserva - ma noi pensiamo che dobbiamo costruire un'alleanza più vasta. Renzi non l'ha mai voluto fare e temo che vogliamo tenere le mani libere per costruire casomai alleanze dopo il voto.
Ma cosa costa a Renzi di dire prima del voto se vuole costruire un'alleanza di centrosinistra? E' evidente che l'autosufficienza porta molti elettori a scegliere altri partiti. Così il rischio è che il centrosinistra andrà frammentato alle elezioni e il centrodestra tornerà come al solito a riunirsi, mentre ci sono i 5 stelle che rappresentano un terzo degli elettori".
"Questi saranno ricordati come gli anni delle epurazioni nel Pd"
"Spero che dopo le primarie non ci sarà una nuova emorragia dal Pd io sono tra quelli che ha fortemente reagito alla prima che è stata dolorosa e continuo a pensare che sia stato un errore far uscire persone come Pier Luigi Bersani e spero che in caso di vittoria di Emiliano possano rientrare tutti. Anzi non capisco come Renzi possa mettere un veto a personalità come Bersani, Speranza, Rossi". Lo ha sostenuto accorato Francesco Boccia nel corso del forum di Agi 'Viva l'Italià. "La verità - ha sottolineato - è che questi saranno ricordati come gli anni delle epurazioni, alla fine sono andati via tutti. Alcuni si sono autopensionati come Rosy Bindi, Romano Prodi non è stato più ascoltato neppure per un consiglio, neppure per sbaglio, Enrico Letta è stato messo da parte, Massimo D'Alema è andato via. Io dico che certo è fisiologico un ricambio generazionale ma una cosa è sostituire una classe dirigente che almeno dovrebbe dimostrare di essere all'altezza della precedente, e su qualche riforma qualche dubbio ce l'ho, e poi uno come Giuliano Amato qualche consiglio può sempre dartelo, Prodi e Arturo Parisi ti possono sempre consigliare. Inoltre tutti i momenti felici come ad esempio l'elezione di Mattarella al Quirinale, o la vittoria alle ultime elezioni europee hanno avuto come seguito una sorta di autoesaltazione e di decisionismo senza freni che ha rovinato la festa".
"Prestito ponte per Alitalia? No ad ennesima bad company"
"Se siamo arrivati fin qui è perché qualcuno ha sottovalutato, a partire dal ministro dello Sviluppo economico. Di Calenda io ho stima come professionista però ora come ministro è chiamato ad assumere delle scelte che impattano sul futuro dei lavoratori e sul trasporto aereo. Ora non mi possono dire che in 6 mesi si fa tutto... in 6 mesi non si fa nulla. Il prestito ponte? Parliamone, ma non se serve a fare l'ennesima bad company...". Lo ha detto Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio della Camera, ospite del Forum Agi 'Viva l'Italià, sottolinea anche che "se deve esserci lo Stato è bene che decida lo Stato". "Il sindacato ha dimostrato di non controllare più la base - ha aggiunto - se perdi così il referendum vuol dire che hai un problemino come quello dei partiti; che chiedi un referendum e lo perdi...". Errori di chi? "Ha sbagliato anche la politica sul trasporto aereo. Secondo me devono rimanere ben fermi gli interessi italiani". Infine sulla proposta M5S, ha concluso: "è una proposta non estemporanea, merita attenzione e massimo rispetto".
"Sulla manovra spero ci siano più poteri ad Anac"
"E' diventata una manovra omnibus, c'è dentro di tutto - spiega Boccia - e anche delle emergenze. Ci sarà anche una norma per sanare il depotenziamento dell'Anac? Lo spero. Il testo è arrivato il 24 aprile e gli uffici lo stanno esaminando in queste ore. Incardiniamo il testo entro l'inizio della prossima settimana, ci saranno le audizioni. Come sempre cercherò di arginare l''assalto alla diligenza".