Andreoli, a palazzo Chigi ci vorrebbe uno psichiatra
Ospite di Viva l'Italia, ha parlato anche della sindrome di Trump e della tragedia di Vasto

Aprire un ufficio psichiatrico a Palazzo Chigi per dimostrare che la "follia è al di sopra di qualsiasi corrente politica". Parola dello psichiatra Vittorino Andreoli, ospite di 'Viva l'Italia', il format video di AGI. Una proposta che aveva avanzato lui stesso qualche anno fa, non specificando però a quale presidente del Consiglio, che non deve suonare come una provocazione. "Ci sarebbe tanto da fare - ha detto Andreoli - io mi ero anche proposto ma non sono stato accolto", sarebbe stato un segnale forte per dimostrare che la follia è più democratica di ciò che si pensa, visto che è al di sopra di qualunque fazione politica.
Trump paranoico come Hitler e Stalin
Ma non si è parlato solo di politica nostrana. L'intervista fatta ad Andreoli nella redazione di AGI dal direttore Riccardo Luna e dal condirettore, Marco Pratellesi, è stata a tutto tondo. Lo psichiatra ha commentato la definizione data da John D. Gartner, uno psicologo che insegna psichiatria alla John Hopkins University Medical School, sulla sindrome che affliggerebbe Donald Trump: il narcisismo maligno. Secondo Andreoli il problema del neo presidente degli Stati Uniti, è in realtà "paranoia, la stessa che aveva Hitler, Stalin e in Italia Mussolini". "Questi personaggi avevano la certezza che ciò che loro dicevano doveva piacere a tutti. Chi non apprezzava anadava fatto fuori".
Il potere? Una malattia sociale
La vera malattia sociale è proprio il potere che si pensa di curare "aumentandolo". Un grave errore perché il potere altro non è che "una droga". Un paragone quello tra Trump e i dittatori del passato che spaventa a sentirlo e che fa mettere in dubbio ad Andreoli se si possa ancora chiamare democrazia un sistema che elegge un dittatore; "perché, se si eleggono dei paranoici, forse vuol dire che la gente non esprime più un diritto democratico".
L'omicidio di Vasto è sintomo di una società pulsionale
Andreoli si è soffermato anche sulla vicenda di Vasto sottolineando che "il protagonista di questo evento è il dolore", quello per la perdita della moglie investita, quello per la solitudine provata, per la mancanza di giustizia e che porta poi alla vendetta. "Non è possibile che per questo dolore però si torni ad applicare la legge dell'occhio per occhio e dente per dente. Questa è violenza di tipo istintivo pulsionale" e se la società sta regredendo è perché si sta trasformando in una "società pulsionale". L'uomo deve invece fare lo "sforzo di arrivare a essere uomo del pensiero che gestisce gli impulsi". "C'è la giustizia e bisogna crederci. Se non ammettiamo una giustizia umana ci riduciamo al far west. Possiamo lavorare per miglioriarla ma non facciamoci giustizia da noi".