Basta con i 'furbetti del cartellino': il sindacato "non li vuole rappresentare". Per il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ospite del forum dell'Agi 'Viva l'Italia', la lotta all'assentesimo è uno dei pilastri su cui deve fondarsi la riforma della pubblica amministrazione che andrà in Consiglio dei ministri a fine settimana.
Proprio mentre è in corso l'incontro tra i sindacati della pubblica amministrazione e il ministro della Semplificazione e dell'amministrazione pubblica, Marianna Madia, sul nuovo Testo unico, Furlan sottolinea: "Penso che sarà una trattativa che porterà risultati positivi anche perché abbiamo un accordo su cui basare tutto questo percorso", quello del 30 novembre scorso.
Per il rinnovo del contratto degli statali "milioni di lavoratori che aspettano da otto anni - aggiunge Furlan - servono 5 miliardi in tre anni: dovrebbe essere questa la psta che serve per realizzare un contratto di circa 80 euro di aumento per ogni lavoratore". Ma la leader della Cisl ha affrontato anche i temi del Congresso del sindacato, partito in questi giorni; del fisco ("riformare l'Irpef e rivedere il tema delle detrazioni") e delle pensioni ("cambiare il sistema di calcolo contributivo" per i giovani). Riguardo al suo futuro, annuncia che si ricandiderà alla guida del sindacato.
Riforma della P.A. e contratto
"Vogliamo contrattare più aggiornamento e più formazione, vogliamo contrattare un'organizzazione del lavoro una flessibilità, un orario di lavoro che garantisca più servizi ai cittadini. Non ci può essere stacco tra la logica della contrattazione del lavoro e la logica della qualità del servizio. Aver bloccato per tanti anni il contratto non ha dato servizi migliori, anzi al contrario. Per una p.a. più digitale bisogna formare i lavoratori: è un diritto e un dovere allo stesso tempo. Si discute tanto di industria 4.0, io vorrei che discutessimo anche di lavoro 4.0, se no nella trasformazione qualcuno resterà indietro".
Cinque miliardi in tre anni
"Sono 5 i miliardi che il Governo dovrebbe stanziare in un triennio per finanziare gli aumenti contrattuali agli Statali. Incrociamo le dita perché la trattativa è in corso, penso che porterà risultati positivi. Abbiamo fatto un accordo che vuole dare le sue risposte: intanto finalmente un contratto ai lavoratori che non lo hanno da 8 anni, quindi un po' di equità e giustizia, ma poi deve davvero vero determinare una vera riforma della p.a. che non ha solo bisogno di leggi ma anche di formazione, perché non c'è qualità del servizio se non c'è qualità del lavoro. Per dare servizi più efficaci, più efficienti e più inclusivi per la comunità abbiamo bisogno che i lavoratori si sentano protagonisti".
Fisco sia più amico del lavoro
"Il Governo si era impegnato a fare una riforma del fisco entro il 2018. Si deve iniziare da subito, senza perdere altro tempo. Va rivisto il fisco e vanno riviste le aliquote, ma il concetto alla base di tutto è che il fisco italiano va reso più amico del lavoro". Per Furlan poi "c'è ancora tanto da fare sull'evasione fiscale: quest'anno è un po' migliorata ma siamo ancora di fronte a dati incredibili. Negli Usa ad esempio uno si detrae tutto e dunque l'evasione non c'è: c'è il vantaggio assoluto per i cittadini di pretendere che tutto sia in chiaro perché tutto sia detraibile, oltre che c'è il carcere duro per gli evasori fiscali".
Pensioni, cambiare calcolo contributivo
"Bisogna cambiare il sistema di calcolo contributivo: è un dovere assicurare la pensione ai nostri giovani. Dobbiamo sfatare il messaggio passato in questi ultimi anni secondo cui i giovani anche se lavorano avranno comunque un destino contributivo da anziani poveri". In generale, osserva, bisogna cambiare anche il calcolo dell'aspettativa di vita, "che non è uguale per tutti".
La "Buona scuola" va migliorata
La riforma della 'Buona scuola' è una legge che va migliorata per "definire quali siano gli obiettivi e anche che cosa significhi la qualità e la produttività della scuola". E soprattutto il Governo deve "ascoltare chi rappresenta competenze come i sindacati". Innanzitutto, spiega, "quella riforma non riconosce la collegialità della scuola: la scuola va bene se i ragazzi sono seguiti collegialmente. Un bel liceo classico dei Parioli ha le stesse condizioni di un istituto tecnico della periferia romana? E come giudichiamo quel lavoro rispetto agli esiti dei voti dei ragazzi o anche rispetto a altri criteri? Quella riforma non ha tenuto minimamente conto di questi aspetti".
Congresso Cisl, mi ricandido
E' partito in questi giorni il XVIII Congresso federale della Cisl. "Centralità della persona e tutela della dignità del lavoro" sono le parole chiave ricordate dal segretario generale. L'obiettivo, sottolinea, "è ritrovare il valore sociale del lavoro, è questo che rende il lavoro importante e rende la persona che lavora importante. Questo significa un'organizzazione più inclusiva, dove i lavoratori tutti abbiano tanto protagonismo. Un'organizzazione che si apre". Furlan ha detto che si ricandiderà come segretario generale.
Iscritti, si stringe forbice con Cgil
"La Cgil ha ancora sempre più iscritti rispetto alla Cisl, ma la forbice è sempre più stretta. Ci siamo quasi, soprattutto tra i lavoratori e le lavoratrici attive (non pensionati dunque, ndr.). E tende a puntualizzare: "Ma la cosa importante è come è ancora forte, grande e rappresentativo il sindacato confederale nel nostro paese con tre grandi organizzazioni: la Cisl, la Cgil e la Uil. E il senso del sindacato, del darsi insieme obiettivi, percorsi e tutele per i lavoratori credo sia un elemento importante della cultura italiana, nonostante quello che è accaduto in questi ultimi anni".