"Noi abbiamo un orizzonte fino alla fine della legislatura ma il governo deve essere nelle condizioni di governare, perché se ci fosse la paralisi se ne dovrebbe prendere atto. Credo che questo governo abbia tutti gli elementi per poter fare bene". Enrico Costa, ministro delle Regioni e della Famiglia, al forum 'Viva l'Italia' di AGI, spiega le nuove misure per le famiglie e tocca i temi più caldi della attualità politica. "Sono orgoglioso di aver fatto parte del governo Renzi" afferma, e ora "il governo Gentiloni ha il dovere di avere una programmazione fino alla fine della legislatura, poi sara' il Parlamento a dare il suo giudizio, motivato, sul governo".
"Renzi? Ha fatto bene a restare in campo"
Su Renzi il suo giudizio è molto positivo: "Matteo Renzi ha fatto bene a restare in campo. E' una grandissima risorsa per il Paese ed ho grande stima di lui". Quanto al suo partito, Ncd guidato da Angelino Alfano, il ministro spiega: "abbiamo l'ambizione di unire quelle forze che stanno tra Pd e Forza Italia. Ci sono tanti moderati che non intendono votare nessuno dei due, c'è una voglia di avere un'area di cerniera".
"Sulla legge elettorale serve ampia convergenza"
Il primo appuntamento per il Parlamento sarà comunque la legge elettorale, dopo la sentenza della Consulta sull'Italicum. Senza entrare nel merito specifico della riforma, Costa indica un metodo: "Le regole del gioco devono essere decise senza logiche di schieramento. Ci deve essere qualcuno che prende l'iniziativa ma le regole del gioco devono essere definite con un'ampia convergenza. Ognuno può apportare il proprio contributo ma senza fare scelte raffazzonate".
Intanto da gennaio è entrato in vigore il pacchetto di misure varate dal ministro Costa. "La legge di bilancio per il 2017 - spiega - prevede una grande innovazione: un capitolo apposito di misure per la famiglia, con il riconoscimento dell'importanza della famiglia come nucleo su cui si fonda la societa'". Questo "è solo un tassello, ma la novità è che c'è un investimento di 600 milioni di euro per il 2017 e di 700 milioni per gli anni successivi. Si tratta cioè di misure strutturali, che valgono per sempre e non più una tantum. Nello specifico "ci sarà il buono nido per i bimbi nati dal primo gennaio 2016 che vanno all'asilo nido nel 2017, e sarà di 1000 euro all'anno". Questo per aumentare il tasso, che è solo del 23%, di bimbi che vengono mandati all'asilo nido. Si cerca così di aiutare il tasso di natalità che in Italia è in picchiata. Poi "da gennaio e' in vigore il premio alla nascita: un sostegno 'Mamma domani' di 800 euro da dare gia' durante la gravidanza per le prime spese. E' complementare al bonus bebè che vale per i primi tre anni e vale per tutti. Prestissimo ci sarà la circolare attuativa da parte dell'Inps in collaborazione con il mio ministero".
Legge di stabilità e "fattore famiglia"
Per la prossima legge di stabilità, poi, il ministro intende introdurre il "fattore famiglia" nella riforma dell'Irpef, cioè "un fisco che tenga conto della famiglia con meccanismo premianti in rapporto al numero dei componenti della famiglia e dei figli". E un altro tassello dell'impegno del governo sarà la lotta alla povertà, che "deve essere una priorità nell'agenda dell'esecutivo". Ma la Commissione Europea ha tirato le orecchie al governo italiano sui conti pubblici. "All'Europa - risponde il ministro - diciamo che vogliamo spendere ma per creare un volano di crescita". In questi giorni di dibattito sui tempi dei soccorsi in Abruzzo, e' finita nel mirino anche la riforma delle Province: "hanno subito molti tagli e se ne lamentano, ma cercheremo di consentire loro di avere le risorse per svolgere i loro compiti". Ma la legge di riforma, rimanendo le Province in Costituzione dopo il no al referendum, "ha bisogno di un tagliando e va razionalizzato il sistema nel suo complesso". Costa, ex viceministro della Giustizia, da anni ha un osservatorio sulla mala giustizia e snocciola le ultime cifre registrate: "Sono 25.000 le persone che dal 1992 sono state risarcite per errori giudiziari, con una spesa per lo Stato di 700 milioni di euro in risarcimenti". Oltre al dolore arrecato, "bisogna avere la consapevolezza che il tema deve essere prioritario nell'agenda politica".