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(Agenzia Vista) Bruxelles 10 febbraio 2023 “Ricordo il momento in cui mio padre fu incarcerato dai titini in quanto italiano, nemico del popolo. Avevo un anno e mezzo ma avevo un ricordo limpido dei militari con il colbacco, cappotto lungo a campana. Prendevo i sassolini a terra e glieli tiravo addosso, mia madre era terrorizzata. Mio padre uscì dopo un anno e mezzo, non voleva parlarne, aveva cose brutte dentro. Con mia madre finimmo in un campo profughi a Silos”. Lo ha dichiarato in Senato il profugo Giuliano-Dalmata delle foibe, Claudio Smareglia. / Senato Tv Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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