TAP, Calenda risponde a Di Maio: "Mente, non ci sono penali o carte segrete"



28 ottobre 2018,12:35


"Di Maio ha commesso un errore semantico, perché nel contratto della TAP non ci sono penali, è un'opera privata a cui lo Stato ha dato il consenso per la realizzazione, nessuna carta segreta". Queste le parole di Carlo Calenda, ex ministro allo Sviluppo Economico, in risposta alle dichiarazioni di Luigi Di Maio sul gasdotto Tap.

"Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non è semplice dovere dire che ci sono delle penali per quasi venti miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente", aveva dichiarato il vicepremier e ministro all'Economia Luigi Di Maio rispondendo a Scordia (Catania) ai giornalisti sul Tap. "Le carte del Tap, un ministro le legge solo quando diventa ministro. E soprattutto a noi del Movimento 5 stelle non hanno mai fatto leggere alcunchè. E soprattutto quando c'erano quelli che sono andati a braccetto con le peggiori lobby di questo Paese, l'unica cosa che ci dicevano che eravamo nemici del progresso. Non ci hanno mai detto che c'erano penali da pagare. Quindi non è che è piu' conveniente farlo, è che non ci sono alternative".



28 ottobre 2018,12:35


"Di Maio ha commesso un errore semantico, perché nel contratto della TAP non ci sono penali, è un'opera privata a cui lo Stato ha dato il consenso per la realizzazione, nessuna carta segreta". Queste le parole di Carlo Calenda, ex ministro allo Sviluppo Economico, in risposta alle dichiarazioni di Luigi Di Maio sul gasdotto Tap.

"Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non è semplice dovere dire che ci sono delle penali per quasi venti miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente", aveva dichiarato il vicepremier e ministro all'Economia Luigi Di Maio rispondendo a Scordia (Catania) ai giornalisti sul Tap. "Le carte del Tap, un ministro le legge solo quando diventa ministro. E soprattutto a noi del Movimento 5 stelle non hanno mai fatto leggere alcunchè. E soprattutto quando c'erano quelli che sono andati a braccetto con le peggiori lobby di questo Paese, l'unica cosa che ci dicevano che eravamo nemici del progresso. Non ci hanno mai detto che c'erano penali da pagare. Quindi non è che è piu' conveniente farlo, è che non ci sono alternative".