Intervista alla presidente della Ong premiata con il Nobel per la Pace 2017
Prendere parte al Trattato per l’abolizione delle armi nucleari è un gesto che va nella direzione “giusta della storia”, e l”Italia firmerà presto”. Ne è convinta Susi Snyder, la presidente di Ican, l’Ong premiata con il Nobel per la Pace 2017. Snyder ha parlato ai microfoni di Agi a margine della consegna del premio Colombe d'oro per la pace, assegnato alla sua organizzazione da Archivio Disarmo, occasione in cui ha fatto il punto sulle adesioni al Trattato che lo scorso 7 luglio era stato accolto dalle Nazioni Unite: “I Paesi ad aver firmato, ad oggi, sono 53. In 3 hanno già ratificato l’accordo. Ci vuole tempo affinché i governi mettano a punto i documenti necessari, ma sono fiduciosa che il bando alle armi nucleari entri in vigore entro un anno e mezzo”.
Il trattato a cui si riferisce è quello promosso da Ican, adottato dall'Onu lo scorso 7 luglio, che rappresenta uno dei motivi per i quali il Comitato norvegese oggi le ha assegnato il Nobel per la Pace. Si tratta di un accordo che intende bandire le armi nucleari, con l'obiettivo di arrivare alla loro totale eliminazione. Al momento di votare l'adozione dell'ambizioso progetto, tuttavia, 28 dei 29 Paesi Nato erano mancati, e l'Olanda aveva votato in maniera contraria. Il silenzio, piu' in generale, era arrivato da tutte le nazioni in possesso di testate nucleari: oltre che da Stati Uniti, Francia e Regno Unito, Paesi che fanno parte della Nato, anche da Russia, Israele, Cina, Pakistan, India e Corea del Nord. Tra i 122 firmatari ci sono soprattutto i Paesi del Sud America, che già dal 1967 si sono dichiarati denuclearizzati, dell'Africa e parte di quelle asiatiche, soprattutto nel sud-est del continente.
L'Italia è uno dei cinque Paesi che hanno sul proprio territorio le testate nucleari pur non essendo produttori diretti. È nella stessa situazione di Germania, Belgio, Olanda e Turchia, dove gli Stati Uniti hanno dislocato sin dalla fine della Seconda guerra mondiale parte dei propri armamenti ad alta capacità distruttiva. In Italia ci sono due basi dove ci sono bombe nucleari: quella statunitense a Aviano, in provincia di Pordenone, e quella di Ghedi, vicino a Brescia.