"Questo è un Pride speciale a 50 anni da Stonewall, che è stata la scintilla della rivoluzione del movimento e a 25 anni dal primo grande Pride moderno e unitario a Roma", spiega il presidente del Circolo Mario Mieli e organizzatore del Roma Pride, Sebastiano Secci.
"Non possiamo prenderci il lusso di spengere solo le candeline - ricorda - ma dobbiamo continuare a lottare in prima linea perché i tempi che abbiamo davanti sono sempre più scuri: il movimento lgbt è sempre più bersaglio di odio e violenza. I nostri figli e le nostre figlie vengono dichiarati inesistenti e dunque c'e' ancora tanto da fare".
Quindi guardando alla compagine di governo Secci aggiunge: "Prendere di mira una minoranza è un'arma di distrazione di massa per distrarre dai reali problemi del Paese. L'anno scorso un ministro della Lega ha detto che le famiglie arcobaleno non esistono, il vicepremier dei 5 Stelle ha detto che la famiglia è fatta solo da un padre e una madre. Se già un governo nega la nostra esistenza e quella dei nostri figli, che sono la parte più debole, vuol dire che c'è tanto da fare".