Roma, a Monteverde gli studenti occupano il Manara. Ecco perché



08 novembre 2017,19:00

Roma, “I nostri bagni sono fatiscenti, coi buchi alle porte, e nella palestra ci sono i topi: aspettiamo da tempo una bonifica che sembra non arrivare mai”. Queste le parole di Valerio,uno dei quattro rappresentanti d'istituto del Liceo Classico Manara, a Monteverde Vecchio, che ieri mattina insieme ai suoi coetanei ha occupato l'edificio scolastico. La quarta occupazione questa del Manara, dopo quelle di Virgilio, Pasteur, Newton e del Socrate. Ma tra i motivi del gesto non c'è soltanto la protesta contro la carenza edilizia: in questi giorni stanno portando avanti un progetto di solidarietà a favore dello Ius Soli che non riesce ancora a diventare una legge. Faranno dibattiti, incontri sul tema, pranzi sociale e spacci di vestiti. "Crediamo che occupazione non sia un segno di rottura, cambiano i tempi, cambiano le persone: attraverso questi momenti possiamo insieme cercare di capire come va il mondo e perché no cercare di cambiare le cose", conclude Valerio



08 novembre 2017,19:00

Roma, “I nostri bagni sono fatiscenti, coi buchi alle porte, e nella palestra ci sono i topi: aspettiamo da tempo una bonifica che sembra non arrivare mai”. Queste le parole di Valerio,uno dei quattro rappresentanti d'istituto del Liceo Classico Manara, a Monteverde Vecchio, che ieri mattina insieme ai suoi coetanei ha occupato l'edificio scolastico. La quarta occupazione questa del Manara, dopo quelle di Virgilio, Pasteur, Newton e del Socrate. Ma tra i motivi del gesto non c'è soltanto la protesta contro la carenza edilizia: in questi giorni stanno portando avanti un progetto di solidarietà a favore dello Ius Soli che non riesce ancora a diventare una legge. Faranno dibattiti, incontri sul tema, pranzi sociale e spacci di vestiti. "Crediamo che occupazione non sia un segno di rottura, cambiano i tempi, cambiano le persone: attraverso questi momenti possiamo insieme cercare di capire come va il mondo e perché no cercare di cambiare le cose", conclude Valerio