Manifestazione contro il numero chiuso ai test d'ingresso di Medicina



04 settembre 2018,18:13


Roma, Prendono il via oggi i test di accesso per i corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale per l'anno accademico 2018-2019. Anche all'Università "La Sapienza " di Roma si parte con Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria, il test che da sempre registra un boom di iscrizioni. Sono circa 67.000, infatti, gli studenti che in tutta Italia in queste ore stanno affrontando il test per il corso di Medicina e Chirurgia per circa 9.700 posti: questo significa che solo uno studente su otto può accedere al corso. E subito scattano le proteste contro il numero chiuso. Per Alessio Bottalico, coordinatore di Link, il coordinamento studentesco, oggi con camice bianco e il volto dipinto dello stesso colore per ricordare i tanti colleghi 'fantasma', "È inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi, i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari. Servono maggiori assunzioni e finanziamenti per garantire il diritto costituzionalmente sancito di accedere ai gradi più alti degli studi".



04 settembre 2018,18:13


Roma, Prendono il via oggi i test di accesso per i corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale per l'anno accademico 2018-2019. Anche all'Università "La Sapienza " di Roma si parte con Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria, il test che da sempre registra un boom di iscrizioni. Sono circa 67.000, infatti, gli studenti che in tutta Italia in queste ore stanno affrontando il test per il corso di Medicina e Chirurgia per circa 9.700 posti: questo significa che solo uno studente su otto può accedere al corso. E subito scattano le proteste contro il numero chiuso. Per Alessio Bottalico, coordinatore di Link, il coordinamento studentesco, oggi con camice bianco e il volto dipinto dello stesso colore per ricordare i tanti colleghi 'fantasma', "È inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi, i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari. Servono maggiori assunzioni e finanziamenti per garantire il diritto costituzionalmente sancito di accedere ai gradi più alti degli studi".