Rischiava la chiusura ma i lettori della storica libreria romana in pochi mesi raccolgono oltre 18mila euro. Avrebbe potuto essere l’ennesima (brutta) storia di una libreria indipendente che chiude i battenti, schiacciata dai debiti e dalla crisi. Invece quella di Odradek, libreria romana con 20 anni di attività sulle spalle, è la storia di una realtà che scongiura la chiusura grazie alla sua comunità di lettori, e a una campagna di crowdfunding che ha portato a raccogliere ben 18.000 euro. In appena tre mesi. Quanti ne servivano, di fatto, per evitare il fallimento. Odradek - siamo in pieno centro a Roma, in via dei Banchi Vecchi a poche centinaia di metri da Campo de’ Fiori - è sul mercato da 20 anni ma la crisi del 2007 inizia a farsi sentire e a produrre ogni anno un debito crescente. Fino a quando la situazione diventa insostenibile. Ad aprile i librai di Odradek rendono pubblico quello che sta accadendo (i debiti dovuti a una crisi che ha spezzato le gambe soprattutto ai piccoli librai) e quello che serve per non chiudere (20.000 euro per ripianare il debito con le banche). Spiegano tutto in una lettera su Facebook e a quel punto succede qualcosa che lascia stupiti anche i librai di Odradek: la comunità reagisce subito, si attiva, dona. Non ci sta, insomma, a veder calare la saracinesca su quel luogo che è un punto di riferimento nel quartiere. E lo dimostra con i fatti. Alla fine i soldi raccolti col crowdfunding saranno oltre 18mila euro. “Credo che sia un dato pazzesco, una cosa unica in Italia” spiega Davide Vender, responsabile della libreria e socio fondatore delle Odradek edizioni. A raccontarlo ancora non se ne capacita.
È vero che nel 2016 il mercato del libro in Italia ha segnato un +2,3% tra libri di carta, ebook e audiolibri (dati AIE, Associazione Italiana Editori). Ma è anche vero, solo per citare qualche dato, che nel 2015 secondo l’AIE la cosiddetta “classe dirigente” (dirigenti, imprenditori, liberi professionisti) non leggeva: il 38,6% di loro ha dichiarato di non aver letto un libro in tutto l’anno. Tra i laureati la cifra era al 25%.