Serata d’eccezione all’Accademia d’arte egiziana di Roma dove, insieme al gruppo musicale Cairo Steps, si è esibita Ines Abdel Dayem, ministro della cultura egiziana in visita in Italia. Una performance straordinaria quella del ministro, che ha emozionato i presenti con le delicate note del suo flauto traverso. All’evento erano presenti diverse autorità italiane ed egiziane, oltre alla direttrice dell’Accademia prof. Jihane Zaki, organizzatrice dell’evento, e all’ambasciatore egiziano a Roma, S.E. Hisham Badr.
“In questa grande serata - ha spiegato l’ambasciatore Badr - abbiamo ospitato il ministro della cultura egiziana, S.E. Ines Abdel Dayem, per la terza volta in visita a Roma in un anno, a sottolineare l’importanza che il governo egiziano dà ai rapporti culturali con l’Italia. Il ministro Dayem ha portato con sé un grande regalo: Cairo Steps, uno dei gruppi musicali più bravi d’Egitto, esibitosi in uno spettacolo molto bello di fronte ad una grande platea. Hanno suonato musica tradizionale, classica, moderna, un bellissimo mix per i nostri ospiti italiani. Un viaggio lungo millenni tra musica faraonica, sufista, copta (cristiana ortodossa ndr) dentro l’Egitto. La sorpresa è stata che il ministro, straordinaria flautista, ha fatto una performance con il gruppo specificatamente per i nostri ospiti italiani”.
Durante la sua visita in Italia il ministro Dayem ha incontrato il suo omologo, il ministro Alberto Bonisoli “per parlare di come rinforzare le relazioni culturali tra l’Egitto e l’Italia ed ha colto l’occasione per invitare il ministro a venire in Egitto - ha continuato l’ambasciatore - Siamo molto fieri di questo rapporto culturale. La cultura è la chiave, una priorità. Secondo un vecchio proverbio egiziano “se capisci l’altro si aggiunge vita alla tua vita”. I nostri due paesi contano millenni di storia, se saranno insieme il Mediterraneo non sarà un mare che ci divide ma un mare di cultura, di benessere e di ricchezza”.
A margine dell’evento il ministro Dayem ha raccontato come è nata questa collaborazione con i Cairo Steps e del suo amore per la musica: “Sono amica del compositore Basem Darwisch da molti anni. Lui vive in Germania ed ha fatto molti concerti in giro per il mondo. Quand’ero direttrice dell’Opera House (il Teatro dell’opera del Cairo) venne da me parlandomi del progetto Cairo Steps e dell’idea di unire la musica egiziana con quella tedesca. Volevano esibirsi al teatro, ma era dicembre, erano in arrivo sia il natale che la festa islamica per festeggiare il profeta Maometto. Gli dissi che avremmo dovuto pensare a qualche nuova idea per unire le due feste. Ne nacque un grande concerto, un mix tra cantanti, musicisti e musica cristiana e musulmana. Da quel momento è iniziata una forte collaborazione tra noi”.
“Io sono una musicista, amo tantissimo la musica e il flauto, studio musica da quando avevo cinque anni. Ora sono ministro della cultura, è un ruolo importante e di responsabilità ma resta dentro di me l’amore per la musica. La cultura non è solo musica, ma la musica e l’arte le sento nel cuore. Non c’è un problema che la musica non mi faccia superare, questo è quello che sento e che cerco di trasmettere quando suono”.
E sulla sua visita in Italia ha aggiunto: “Ogni volta che vengo in Italia sono sempre molto felice, ma questa volta lo sono ancora di più, c’è una bellissima atmosfera. Ho cenato col ministro Bonisoli, ci siamo esibiti qui, andremo a Milano: è stata una visita molto produttiva. Penso che l’arte e la cultura siano strumenti importantissimi per la cooperazione e per me sono molto importanti. La cultura italiana è fortemente rappresentata all’Opera house, ogni settimana abbiamo cantanti, musicisti e compositori italiani. La nostra stagione è piena di rappresentazioni di Puccini, di Verdi e di tanti altri artisti italiani. Viviamo questa cultura da molto molto tempo e continueremo a viverla”.