“Imparando un mestiere voglio dare un futuro a mia figlia”. L'integrazione secondo Osazee



06 agosto 2018,17:24


La storia di Osazee Goeffrey è quella di un padre alla ricerca di un futuro, di una nuova “casa” per la propria famiglia. Costretto a fuggire dalle persecuzioni in Nigeria per salvarsi assieme a sua moglie Miracle che aspetta un bambino, riesce ad evitare per puro caso i “lager” libici. A non perdere la propria famiglia attraversando quel Mediterraneo che oggi continua ad inghiottire vite: oltre 1.440 dall’inizio dell’anno, 564 solo a giugno. Il numero più alto nell’ultimo anno.
Arrivato in Italia, nel novembre 2016, viene accolto da Oxfam Italia in un centro di prima accoglienza in Toscana. Qui nascerà sua figlia. Una spinta, una motivazione in più che porta Ozazee ad impegnarsi al massimo da subito per integrarsi: impara velocemente l’italiano, frequenta le scuole medie, ma il suo primo obiettivo è trovare un lavoro.
Oggi sta frequentando con Oxfam un corso di formazione professionale, grazie al quale gli verrà rilasciato un attestato, che al termine del percorso di accoglienza, potrà permettergli di cercare un’occupazione specializzata nell’edilizia, nel settore agricolo e non solo. Un’occasione fondamentale di integrazione a cui con la nuova riforma dell’accoglienza voluta dal Governo, rischierebbe di aver accesso, nella migliore delle ipotesi, solo dopo qualche anno.
Per costruire un'Europa capace di accogliere, non di erigere muri, Oxfam ha aderito alla campagna Welcoming Europe. Sono necessarie un milione di firme per chiedere un cambio di passo alla politica europea, e ciascuno può far la propria parte QUI 



06 agosto 2018,17:24


La storia di Osazee Goeffrey è quella di un padre alla ricerca di un futuro, di una nuova “casa” per la propria famiglia. Costretto a fuggire dalle persecuzioni in Nigeria per salvarsi assieme a sua moglie Miracle che aspetta un bambino, riesce ad evitare per puro caso i “lager” libici. A non perdere la propria famiglia attraversando quel Mediterraneo che oggi continua ad inghiottire vite: oltre 1.440 dall’inizio dell’anno, 564 solo a giugno. Il numero più alto nell’ultimo anno.
Arrivato in Italia, nel novembre 2016, viene accolto da Oxfam Italia in un centro di prima accoglienza in Toscana. Qui nascerà sua figlia. Una spinta, una motivazione in più che porta Ozazee ad impegnarsi al massimo da subito per integrarsi: impara velocemente l’italiano, frequenta le scuole medie, ma il suo primo obiettivo è trovare un lavoro.
Oggi sta frequentando con Oxfam un corso di formazione professionale, grazie al quale gli verrà rilasciato un attestato, che al termine del percorso di accoglienza, potrà permettergli di cercare un’occupazione specializzata nell’edilizia, nel settore agricolo e non solo. Un’occasione fondamentale di integrazione a cui con la nuova riforma dell’accoglienza voluta dal Governo, rischierebbe di aver accesso, nella migliore delle ipotesi, solo dopo qualche anno.
Per costruire un'Europa capace di accogliere, non di erigere muri, Oxfam ha aderito alla campagna Welcoming Europe. Sono necessarie un milione di firme per chiedere un cambio di passo alla politica europea, e ciascuno può far la propria parte QUI