Quando lo sport diventa strumento di integrazione. Il sogno di Mohamed



11 agosto 2018,08:42


Lo sport, il calcio, possono diventare uno strumento incredibile di integrazione. Un meccanismo immediato di condivisione di valori troppo spesso dimenticati, che solo l’immediatezza di una passione può far riscoprire. Gioia pura condivisa con altri, senza bisogno di parole. Un’occasione unica di contatto, relazione e scoperta di una nuova realtà lontana da quella che molti ragazzi fuggiti da guerre, violenze e persecuzioni sono stati costretti a lasciarsi alle spalle, per compiere viaggi lunghi anni, verso l’Europa e l’Italia.
 
Mohamed Khalifa Dansoko ha 20 anni ed è stato obbligato a fuggire nel 2015 dalla violenza esplosa nel suo paese, la Guinea, dopo aver perso suo padre. Arrivato in Italia, nel novembre 2016, è stato accolto da Oxfam in Toscana. Ha una passione in testa e nel cuore per il calcio. Giocava anche nel suo paese finché ha potuto. Ed è così che quasi per caso assieme ai ragazzi con cui divide casa in provincia di Arezzo, nei momenti liberi, si riavvicina al campo da gioco del paese dove vive. Qui conosce Francesco, che il calcio lo vive. Con lui nascerà una grande amicizia.
 
Mohamed ha talento, ma prima di tutto vuole rendersi autonomo. Così dopo aver imparato l’italiano, aver seguito corsi di formazione professionale con Oxfam, riesce subito a trovare un lavoro in un’azienda agricola. Ma il suo sogno resta quello di farsi strada nel mondo del calcio nel nostro Paese.
Per costruire un'Europa capace di accogliere, non di erigere muri, Oxfam ha aderito alla campagna Welcoming Europe. Sono necessarie un milione di firme per chiedere un cambio di passo alla politica europea, e ciascuno può far la propria parte Qui 

(Maria Teresa Alvino e David Mattesini, ufficio stampa Oxfam Italia)



11 agosto 2018,08:42


Lo sport, il calcio, possono diventare uno strumento incredibile di integrazione. Un meccanismo immediato di condivisione di valori troppo spesso dimenticati, che solo l’immediatezza di una passione può far riscoprire. Gioia pura condivisa con altri, senza bisogno di parole. Un’occasione unica di contatto, relazione e scoperta di una nuova realtà lontana da quella che molti ragazzi fuggiti da guerre, violenze e persecuzioni sono stati costretti a lasciarsi alle spalle, per compiere viaggi lunghi anni, verso l’Europa e l’Italia.
 
Mohamed Khalifa Dansoko ha 20 anni ed è stato obbligato a fuggire nel 2015 dalla violenza esplosa nel suo paese, la Guinea, dopo aver perso suo padre. Arrivato in Italia, nel novembre 2016, è stato accolto da Oxfam in Toscana. Ha una passione in testa e nel cuore per il calcio. Giocava anche nel suo paese finché ha potuto. Ed è così che quasi per caso assieme ai ragazzi con cui divide casa in provincia di Arezzo, nei momenti liberi, si riavvicina al campo da gioco del paese dove vive. Qui conosce Francesco, che il calcio lo vive. Con lui nascerà una grande amicizia.
 
Mohamed ha talento, ma prima di tutto vuole rendersi autonomo. Così dopo aver imparato l’italiano, aver seguito corsi di formazione professionale con Oxfam, riesce subito a trovare un lavoro in un’azienda agricola. Ma il suo sogno resta quello di farsi strada nel mondo del calcio nel nostro Paese.
Per costruire un'Europa capace di accogliere, non di erigere muri, Oxfam ha aderito alla campagna Welcoming Europe. Sono necessarie un milione di firme per chiedere un cambio di passo alla politica europea, e ciascuno può far la propria parte Qui 

(Maria Teresa Alvino e David Mattesini, ufficio stampa Oxfam Italia)