Correva l'anno 1960 quando ai Giochi olimpici di Roma un 21enne italiano spezzava il dominio statunitense nelle gare di velocità e conquistava, con lo straordinario tempo di 20"5 nei 200 mt, la medaglia d'oro. Prima di allora nessuno sprinter azzurro era riuscito nell'impresa. Era Livio Berruti, classe 1939 il "poliziotto più rapido del mondo" come lo definirono i cronisti di allora.
In occasione del suo ottantesimo compleanno il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, insieme al gruppo sportivo Fiamme Oro, fondato nel 1954 e di cui Berruti faceva parte, in una cerimonia celebrativa che si è tenuta oggi presso il Salone d'Onore del Coni alla presenza del presidente Giovanni Malagò, ha ripercorso la sua formidabile carriera sportiva.
Triplo oro alle Universiadi di Torino, Berruti ha poi partecipato anche alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, arrivando quinto nei 200 mt e settimo nella staffetta 4x100, e a quelle di Città del Messico del 1968. Sono 15 i titoli italiani conquistati da Berruti, primatista per ben 6 volte sui 100 mt., sei volte nella staffetta 4x100 ed una nella staffetta 4x200. Una vita quindi costellata di successi e grandi soddisfazioni per lui, per l'Italia, per la Polizia di Stato.
A festeggiarlo oggi tanti amici, colleghi e campioni. Tra questi sei ori olimpici: l'ex ispettore superiore Daniele Masala (pentathlon moderno), l'assistente capo coordinatore Giuseppe Maddaloni (judo), il sovrintendente capo Valentina Vezzali e l'assistente capo coordinatore Simone Vanni (scherma), il vice sovrintendente Roberto Cammarelle (pugilato) e l'agente scelto Gabriele Rossetti (tiro a volo).
Berruti ha raccontato i ricordi, le emozioni, i successi di una vita trascorsa tra duri allenamenti e grandi sacrifici.
A concludere l'evento, tra applausi e commozione, la consegna da parte del Capo della Polizia di una targa ricordo e di una nuova fiammante tuta sportiva delle...Fiamme Oro.