Il Vesuvio fuma. Ma questa volta non si tratta di attività eruttiva, come è accaduto nell'immediato dopoguerra, bensì di roghi frutto anzitutto di una stagione straordinariamente secca e di un vento debole ma costante. Bruciano le pendici della 'Montagna' per eccellenza dei napoletani, incoronandone la sommità con colonne di fumo sempre più dense e visibili da ogni parte della città. Spirali che oggi sono diventate tre, due delle quali in queste ore unificatesi. Chiuse le vie di accesso al Gran Cono, turisti in fuga, stop a bar e ristoranti. Vigili del fuoco e Protezione civile lavorano senza sosta da giorni per domare le fiamme, coadiuvati da un Canadair, elicotteri e aerei. AltrimondiNews Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev - Agi