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Annarella, la voce del popolo fuori dal Palazzo, se n'è andata giovedì sera, a novantuno anni. Incarnava la vena ironica e schietta dei romani. Comunista e trasteverina, davanti alla Camera e al Senato, con il sole e con la pioggia, commentava gli scenari politici a modo suo. Dispensando "vaffa" e "mortacci" ma anche consigli e strategie. Dalla fine del governo Berlusconi (il suo bersaglio prediletto) a quello mancato di Bersani (sempre difeso). Fino ai giorni nostri.
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Per approfondire: Il Messaggero
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Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev - Agi
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