Massimo Improta, dirigente ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Roma, fa il punto sulla bomba carta esplosa davanti agli uffici delle Poste di via Marmorata. "L'esplosione di oggi è molto simile a un'altra avvenuta la scorsa settimana in via Laurentina, sempre davanti a un ufficio delle Poste", spiega Improta. Finora, comunque, "nessuna rivendicazione, né alcuna pista definita da seguire" anche se la dinamica permette di fare alcune considerazioni: non si cercava la strage: "è stata un'azione dimostrativa". L'esplosione è avvenuta tra due auto in sosta e in un punto dove c'era un posto vettura vuota.
L'effetto è stato duplice perché l'esplosione ha poi innescato il liquido infiammabile che era contenuto in una o due bottiglie che componevano anch'esse il pacco-bomba. Un aspetto importante sottolineato da Improta riguarda il fatto che da subito le forze dell'ordine intervenute sul posto sono state in grado di escludere la possibilità che ci fosse un'esca, ovvero un secondo ordigno che potesse esplodere poco dopo il primo coinvolgendo quanti in quel momento fossero accorsi per vedere quanto avvenuto. Di qui la considerazione che allo stato si può parlare di "azione dimostrativa", anche se ovviamente saranno le indagini ad avvalorare o meno questa prima ipotesi
Agenzia Italia / video di Sonia Montrella