Us open: trionfa Cilic su Nishikori nella finale 'a sorpresa'
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Us open: trionfa Cilic su Nishikori nella finale 'a sorpresa'

Us open: trionfa Cilic su Nishikori nella finale 'a sorpresa'

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(AGI) - New York, 9 set. - Marin Cilic e' il campione degli UsOpen 2014, il nuovo e inatteso condottiero di un gruppo digiocatori che punta a trasformare la faccia del tennis. Ilgiocatore croato, con un'altra prestazione impeccabile di untorneo straordinario, ha battuto Kei Nishikori per 6-3 6-3 6-3,conquistando il suo primo titolo Slam in carriera ad un passodai 26 anni. Un torneo che in sette tappe ha realizzato un'epifania inCilic stesso, scopertosi fuoriclasse, e in tutto il mondo deltennis. E' la nuova conquista di una sommossa iniziata daWawrinka a inizio 2014 e forse pronta a trasformarsi inrivoluzione. Il croato che ha dominato il week-end conclusivodi questo torneo e' un giocatore con un potenziale di altrisuccessi di questa portata. Dopo questi Us Open, sarebbesorprendente non trovarlo in almeno una finale Slam nel corsodel prossimo anno, e lo sarebbe poco meno non vederlo bissarequesto successo. Un suo ex-collega, da sempre suo mentore e dal2013 anche suo coach, ha saputo costruirgli l'arma con cui puo'aspirare a non fermarsi qui: il servizio, che da' sicurezzaalla sua psiche e pone le basi per i suoi nuovi schemi digioco, ora votati molto piu' all'attacco e molto menoconservativi. "Voglio ringraziare tutto il mio angolo, masoprattutto voglio ringraziare Goran. Lavoriamo duro, la cosache ha saputo darmi e' stata la gioia di giocare": con questeparole Marin ha espresso il suo tributo a Ivanisevic. Folle eepico come un eroe omerico un po' sbilenco nella sua carrieradi tennista, si e' reinventato come architetto del successo delsuo pupillo, preso sotto la sua ala gia' quando era un bambino. Il servizio, non affinato a sufficienza e quindi pocoefficace rispetto ai 198 cm del ragazzo classe 1988, era unodei motivi per cui Bob Brett era inviso a parte della stampacroata e dei tifosi. Precedente coach di Marin sempre suconsiglio di Ivanisevic (suo ex pupillo), l'australiano conbase a San Remo avrebbe avuto la colpa, sempre secondo i suoidetrattori, di non essersi impegnato a sufficienza con Marin.Dopo i mesi di cura appassionata di Goran, e i frutti che nesono conseguenza, viene da chiedersi se avessero ragione. L'excampione croato e' stato fondamentale anche nel recuperarepsicologicamente un giocatore che appena 12 mesi fa stavascontando una squalifica per doping. Ridotta a quattro mesiperche' la sua tesi basata sulla buona fede (ingeri' lasostanza inavvertitamente, tramite un prodotto di largoconsumo) venne accolta, fu comunque una botta piuttosto forte.Ma dal suo ritorno, con al fianco l'amico che da bambino avevavisto trionfare a Wimbledon, la sua carriera e' stata uncontinuo crescendo. In questa partita pressoche' inappuntabile,in cui ha vinto i suoi ultimi quattro punti con tre servizi, unrovescio vincente e una tranquillita' da padrone dellasituazione, ha scaraventato 17 ace alle spalle di Nishikori.Quattro di questi sono arrivati in un impressionante gameperfetto che, alla meta' precisa del secondo set, gli hapermesso di scollinare simbolicamente. Sempre piu' convinto,poco dopo avrebbe conquistato anche il secondo break divantaggio nel secondo parziale, chiuso poi per 6-3 dopo l'unicoturno di servizio traballante dell'intera partita. Nel terzoset il break del quarto game ha definitivamente confermato chesolo Cilic avrebbe potuto battere Cilic. Non e' successo: il croato ha mandato giu' tre palle breake l'ultima tensione sul 4-2, vincendo il game (da 15-40) che loha reso di fatto irraggiungibile. Il giapponese, apparso un po'spento dopo tre partite massacranti, ha pero' giocato ognipunto fino all'ultimo, nonostante l'evidente stanchezza e lasituazione di punteggio estremamente negativa. Ha tenuto ilservizio in modo brillante, e mandato il rivale a guadagnarsiil titolo con un ultimo turno di battuta sul 5-3. Avanti 40-0,ha concesso alla tensione un doppio fallo, prontamenterimediato con un rovescio vincente a campo aperto. Nishikori,in pieno stile giapponese, si e' scusato con la sua squadra(comprensiva di Michael Chang, che perde questa sfida adistanza con il vecchio avversario Ivanisevic) e con le personeche erano allo stadio per lui: "Mi dispiace non esser riuscitoa portarvi il trofeo". Il tennista nipponico piu' forte disempre e' un orgoglio per il suo paese e di certo capira' chenon deve scuse a nessuno. Piuttosto, e' debitore di diversi'grazie', dopo un torneo strepitoso in cui i suoi connazionalihanno potuto godere delle partite piu' memorabili di questoSlam e hanno ammirato il loro primo connazionale in una finaledi questa categoria. Fino al martedi' precedente all'inizio deltorneo, stava recuperando dalla rimozione chirurgica di unaciste dal piede destro. Esattamente due settimane dopo, vinceva un incontrosplendido e massacrante contro Wawrinka, intermezzo tra levittorie su Raonic e Djokovic. Lascera' New York da Top10 e conla consapevolezza di possedere le doti necessarie per vincereuno dei major. Come alla fine di ogni torneo, chi se ne va colsorriso pero' e' solo uno. Uno il cui nome, questa volta, eradi difficile previsione. La vittoria di Marin Cilic non potra'che risvegliare ulteriormente le ambizioni di molti altrigiocatori, sopite e sedate da anni di quadriumvirato. "Tuttoquello che ho sempre voluto, sognato, e' arrivato oggi" hadetto il ragazzo nato a Medjugorje durante la premiazione, chel'ha visto baciare il suo dodicesimo titolo, il primo Slam chelo portera' al numero 9 del mondo, e in cui ha mandato unmessaggio ai suoi colleghi: "Per tutti i giocatori che lavoranoduro: questo e' un grande obiettivo, ma il lavoro duro allafine paga". Cilic non solo sa come vincere uno slam. Sa ancheche la rivoluzione non si fa da soli. (AGI).
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