Boris Becker, 49 anni, uno dei più forti e carismatici campioni della storia del Tennis, sarebbe pieno di debiti. Ben 54 milioni di sterline (61 milioni di euro) secondo quanto scrive il Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il quotidiano tedesco ha pubblicato anche le cifre dell'attuale patrimonio personale dell’ex numero uno del mondo: poco più di 500mila euro. Anche se all'appello mancherebbe il ricco patrimonio immobiliare e le partecipazioni azionarie. Numeri comunque lontani da quelli, milionari, ottenuti grazie ai successi sui campi di tutto il mondo e agli sponsor.
Chi sono i creditori
Sono 14, come riporta la Gazzetta dello Sport, le figure a cui Becker deve dei soldi. Il principale è l’uomo d’affari svizzero-tedesco Hans-Dieter Cleven che attende 37 milioni di sterline. Seguono, sugli altri gradini di questo podio, la banca privata Arbuthnot Latham & Co, che aspetta 10 milioni e un'altra società privata gestita da Becker e Cleven, a cui spetterebbero 6 milioni. Il resto della lista è fatto da banche e figure private mentre non si registrano richieste da parte dello Stato tedesco o di quello inglese. L'avvocato berlinese di Becker, Christian-Oliver Moser, però smentisce questa ricostruzione affermando, come scrive Sky Sport che "le richieste sono contestate dal mio cliente e non reggeranno alla verifica del tribunale".
Dentro il campo: "Boom Boom Boris"
Sono passati 32 anni da quando il 17enne Boris, fresco vincitore di Wimbledon, veniva accolto in Germania come un eroe. E persino con una canzone. Il motivo di quell'entusiasmo era più che giustificato. "Boom Boom Boris" fu il primo tedesco ad aggiudicarsi il più importante torneo di tennis del mondo e il più giovane in assoluto, nella storia, almeno al 24 giugno 1985, a vincere un torneo dello Slam (verrà battuto quattro anni dopo da Micheal Chang a Parigi). Una finale, quella con l'americano Cullen, ricordata nel suo ventesimo anniversario persino dalla stessa organizzazione di Wimbledon con un video postato su youtube:
Dal 1984, anno del suo arrivo nel circuito, al 1999, anno del ritiro, Becker ha collezionato 49 titoli di cui 6 slam e 15 in tornei di doppio. Ha giocato 927 incontri vincendone 713 ed è stato numero uno del mondo per 12 settimane. Con una medaglia d'oro olimpica, insieme a Michael Stich, conquistata a Barcellona nel 1992. Quindici anni vissuti senza mai tirarsi indietro, con spavalderia e personalità, sfruttando un talento che raramente si è visto, anche dopo la sua uscita di scena, nel circuito ATP.
Fuori dal campo (e i problemi con il fisco)
Dopo aver appeso definitivamente la racchetta al chiodo, Becker ha continuato a far parlare di sé. Come scrittore, come imprenditore di attrezzature sportive, come giocatore di scacchi (perse una famosissima partita con Kasparov in diretta sulla CNN nel 2000), come pokerista (qui è andata meglio visto che ha vinto anche un torneo da professionista nell'European Poker Tour, a Barcellona). Come testimonial di iniziative benefiche importanti, la Elton John AIDS Foundation su tutte. Ma è rimasto attivo anche nel mondo del tennis. Ad esempio come commentatore della BBC per Wimbledon e come allenatore. Anche di campioni. Un esempio? Djokovic.
Nel 2002 la prima condanna. Per evasione fiscale, dopo aver spostato la sua residenza a Montecarlo. Fatti risalenti a dieci anni prima. Ma è il 2017 l'anno nero per Becker. A giugno, il tribunale di Londra decreta la sua "bancarotta" per un debito di 6 milioni di euro contratto, due anni prima, con la banca banca privata 'Arbuthnot Latham & Co'. Le parole del giudice Christine Derret, dichiarando l'insolvente Becker, diventarono virali: "Non ci sono prove sufficienti che assicurino la possibilità di pagare il debito a breve. Ho l'impressione che siamo davanti a un uomo con la testa nella sabbia". Ora sono arrivate le nuove accuse e una cifra, se confermata, ancora più alta. Riuscirà l'ex fenomeno del tennis a vincere quest'ultima partita?