Marcia azzurra, meglio le donne rispetto agli uomini

Marcia azzurra, meglio le donne rispetto agli uomini
olimpiadi  rio 2016
marcia
antonella palmisano (afp)

Rio de Janeiro - La marcia azzurra sta attraversando un periodo storico molto difficile. L'eccellente quarto posto di Antonella Palmisano, la terza della squadra femminile che fino a due mesi fa non era certa della sua partecipazione ai Giochi di Rio, promuove la singola atleta ma non il settore in grave crisi d'identita' dopo gli allori degli anni passati grazie ad una scuola amalgamata e navigata. Per la seconda Olimpiade consecutiva, l'Italia del tacco-punta torna a casa senza medaglie. Soprattutto in campo maschile, l'esperienza di Rio de Janeiro e' stata una delle piu' basse degli ultimi 40 anni. La sensazione e' che quella scuola dei Damilano e Visini (solo per citare i piu' importanti) sia stata auto-smantellata con la creazione di tanti piccoli gruppetti.

Insomma, c'erano una volta i tempi di Pino Dordoni, Abdon Pamich, Maurizio Damilano e dello stesso Alex Schwazer che nel mondo della marcia italiana e' tacciato come un "traditore". Dopo l'ottavo posto di Matteo Giupponi sulla 20 chilometri, che ieri dopo la fatica fino al 35esimo chilometro della 50 ha dovuto consolare anche la compagna Eleonora Giorgi, ancora una volta squalificata, ci si attendeva qualcosa di piu' anche dalla 50 maschile anche perche' l'Italia in questa prova e' campione del mondo a squadre. Certo, a maggio a Roma c'era Schwazer (arrivo' primo) ma gli azzurri avrebbero vinto ugualmente anche senza l'altoatesino recentemente squalificato per otto anni a seguito del presunto secondo caso di doping. Marco De Luca non e' andato oltre al 20eismo posto, peggiorando di sei posizioni quanto aveva fatto a Londra quattro anni fa. Nel 2008 a Pechino la 50 chilometri venne dominata da Schwazer. nel 2004 l'unico azzurro al via fu Giovanni De Benedictis (squalificato) ma la squadra maschile torno' in Italia con l'oro di Ivano Brugnetti sulla 20 km. Nel 2000 tutti e tre i cinquantisti azzurri ritirati con due nei primi undici sulla 20 km (Gandellini e Didoni). Nel 1996 ad Atlanta, Arturo Di Mezza perse l'occasione della vita arrivando quarto. Nessuna medaglia nella 50 km a Barcellona '92 ma la trasferta venne salvata dal bronzo di Giovanni De Benedictis sulla 20 km. Stessa cosa a Seoul '88 con Damilano bronzo sulla 20 km. A Los Angeles '84, bronzo di Damilano sulla 20 km e Bellucci sulla 50. Nel 1980 a Mosca, nell'Olimpiade del boicottaggio, nessun italiano al sua sulla distanza piu' lunga, mentre sulla 20 km ci fu l'oro lo storico oro di Damilano. Nelle edizioni precedenti a Mosca '80, i marciatori azzurri anche se non centravano una medaglia, riuscivano a concludere sempre nelle prime posizioni. (AGI)