R io de Janeiro - L'Italia chiude leParalimpiadi di Rio de Janeiro a quota 39 medaglie. Undici podi in piu' rispetto a Londra, dieci ori contro otto, e undici medaglie anche piu' dei colleghi olimpici, impegnati sugli stessi campi gara il mese scorso. A mettere la ciliegina sulla torta e' stata la portabandiera azzurra Martina Caironi, medaglia d'oro nei 100 metri T42 in cui la truppa azzurra festeggia doppiamente per il bronzo di Monica Contraffatto (16"30). Per la primatista iridata Caironi si tratta invece del secondo oro paralimpico: il primo ottenuto quattro anni fa a Londra da giovane esordiente, il secondo se lo porta a casa proprio a Rio in una gara senza concorrenza. Con un timido tentativo ha provato ad opporsi la tedesca Vanessa Low ma nei 100 la sprinter delle Fiamme Gialle la fa da padrona. Se nel lungo si era dovuta accontentare del secondo posto, qui il suo crono e' imbattibile: 14"97 per lei, non molto lontano dal suo record del mondo (14"61) e leggermente piu' alto del 14"80 corso nella batteria della mattinata (nuovo record paralimpico). "Sono lacrime di gioia e di tensione, c'e' dentro il peso e le tante aspettative di questi ultimi mesi, ma anche un incubo scampato perche' stavo per perdere la protesi. Questa volta e' stata davvero dura perche' poteva succedere nel momento in cui avrei dovuto solo gioire - racconta la Caironi - Volevo battere il record del mondo, so che ce l'avrei potuta fare, l'appuntamento e' solo rimandato. Sono contentissima di essere sul podio con Monica.Il nostro abbraccio alla fine dovrebbe parlare da solo". Le fa eco la Contraffatto: "Il mio sogno si e' avverato grazie a Martina. Ho iniziato a correre guardando lei in tv a Londra. In gara ad un certo punto non ce la facevo piu', ero stanchissima ma da lontano vedevo la medaglia, non potevo mollare. Questo e' il giorno piu' bello della mia vita ed e' bello che abbiano issato un altro tricolore sul podio".
Gli occhi del mondo oggi erano puntati anche sulla pedana del lungo T44. Nonostante la supremazia di Markus Rehm, oro con 8,21 metri (record paralimpico), il veterano azzurro Roberto La Barbera riesce ancora a sorprendere a 49 anni conquistando l'ottavo posto di una finale in 6,26. Grazie al bronzo in mattinata del mai domo Alvise De Vidi nei 400 metri T51, l'Italia dell'atletica conclude la spedizione brasiliana con sei medaglie eguagliando Londra 2012. Tredici sono, invece, i podi conquistati dall'Italnuoto, settore che ha raccolto piu' metalli in casa azzurra. L'ultima perla e' quella di Arjola Trimi, che si mette al collo l'argento nei 50 stile libero, stabilendo anche il nuovo primato europeo in 40"51, battuta soltanto dall'australiana Rachel Watson (40"13). Appena un gradino sotto, a quota 12, si e' fermato il ciclismo, che pero' ha dato il massimo contributo in quanto a medaglie d'oro (cinque). A chiudere il cerchio e' stato Andrea Terlao, bronzo nella categoria C4-C5. Una gara che pero' e' listata a lutto per il dramma di Bahman Golbarnezhad, atleta iraniano morto per una caduta in cui ha battuto violentemente il capo contro una roccia a bordo strada, finendo in una canalina per lo scolo dell'acqua. Secondo le prime ricostruzioni, lo sfortunato ciclista sarebbemorto durante il trasporto in ospedale. Soltanto nel tardo pomeriggio brasiliano e' arrivata la conferma del Comitato Paralimpico Internazionale, che ha fatto le condoglianze alla famiglia dell'atleta e alla delegazione iraniana, decidendo di osservare un minuto di silenzio in tutte le gare della giornata e nella Cerimonia di chiusura di questa sera. (AGI)