R io de Janeiro - Il tempo non e' sempre galantuomo. Rio aveva fin qui restituito all'Italia quello che Londra le aveva tolto. Nei tuffi Francesca Dallape' e Tania Cagnotto hanno conquistato le medaglie che avrebbero meritato già 4 anni fa, per Elia Viviani e' arrivato il riscatto a lungo inseguito, toccava ora a Vanessa Ferrari saldare i conti col destino. Che però le ha tirato ancora un brutto scherzo. La farfalla di Orzinuovi e' stata a lungo perseguitata da quell'incubo, da quel bronzo scippatole per un cavillo: terza a pari merito con la russa Mustafina, era stata penalizzata dal peggior punteggio nell'esecuzione secondo un giudizio rivedibile.Quelle lacrime hanno a lungo solcato il viso di Vanessa, che però ha preferito non smettere e continuare a lottare. Da allora ne e' passato di tempo, sono arrivate medaglie e riconoscimenti, l'argento mondiale di Anversa nel 2013 e l'oro europeo un anno dopo a Sofia. In tutto questo tempo la 25enne bresciana ha lavorato sodo per riprendersi quello che le era stato tolto, nonostante anche un tendine malconcio, ma alla Rio Olympic Arena non arriva il giusto riconoscimento per una carriera fatta di cadute e risalite e soprattutto tante vittorie. La lotta per i primi due posti e' stata come da pronostico un derby a stelle e strisce. La 19enne Simone Biles, accattivandosi anche le simpatie del pubblico con le note di una cover di "Mas que nada" per il suo esercizio, si mette in tasca con 15.966 il quarto oro di questa rassegna olimpica togliendo lo scettro alla connazionale Alexandra Raisman (15.500), regina del corpo libero a Londra. Ma al loro fianco non c'e' Vanessa. Sulle note di "Nessun Dorma", l'aria su cui conquistò il titolo iridato dieci anni fa nel concorso generale, la ginnasta bresciana comincia il suo esercizio con la solita grazia che la contraddistingue ma proprio sul finale arriva l'imperfezione che di fatto la condanna a un'altra medaglia di legno. Sull'ultimo salto Vanessa si tradisce, i giudici non fanno sconti: 14.766, meno della britannica Amy Tinkler (14.933) che può godersi il bronzo. La Ferrari scoppia in lacrime, come quattro anni fa, perché un quarto posto e' sempre un quarto posto, a prescindere da come arrivi. "E' uguale che a Londra, e' sempre una medaglia olimpica - lo sfogo - nel 2012 me l'hanno rubata, qui potevano darmela come non darmela, piu' o meno e' la stessa cosa. Sapevo che potevo fare meglio l'esercizio, ma l'ho fatto bene, ci ho sperato fino all'ultimo perche' ci poteva stare.Non sono piu' serena rispetto ad allora".
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Vanessa stavolta sa però di non aver nulla da recriminare nei confronti della giuria e anche dallo staff tecnico azzurro riconoscono che il risultato e' corretto e che non si può sperare in un'ingiustizia per riparare un'altra ingiustizia. L'amarezza per un podio mancato in quella che potrebbe essere stata la sua ultima Olimpiade, però, resta. "So da dove vengo, gli infortuni che ho avuto, ho dato sempre il massimo. Tutto quello che ho fatto e' stato il mio massimo, nelle varie condizioni fisiche che avevo, a Pechino, a Londra, qui, ai Mondiali di Glasgow non stavo in piedi ma ho qualificato la squadra. Ho fatto tutto quello che dovevo fare e adesso sto cosi' perche' e' una grande delusione come a Londra.Nello sport c'e' chi vince e c'e' chi perde, a me e' andata cosi' di nuovo. Ma non potevo fare di piu'". La Ferrari prova poi a sdrammatizzare ("sono felice che non ho l'antidoping, significherebbe perdere un'altra serata...", il riferimento all'ulteriore beffa del 2012) mentre sul futuro non si sbilancia."Ci sto pensando, ora torno a casa, ho un pò di ore di volo prima di pensare a cosa fare". "Mi dispiace veramente tanto, l'ultimo arrivo probabilmente l'ha fregata", prova a consolarla Erika Fasana, l'altra ginnasta azzurra di scena in finale dove ha chiuso col sesto punteggio (14.533). "Per me era già importante esserci dopo i tanti infortuni - e' il suo bilancio - Ho fatto un bell'esercizio e sono felice. Adesso vado in vacanza e da settembre torno a prepararmi per gli Europei dell'anno prossimo". (AGI)