R oma - L'azzurra Rachele Bruni ha conquistato la medaglia d'argento nella 10 km di nuoto di fondo chiudendo la gara a Fort Capocabana con il tempo di 1h56"49.5. La 25enne fiorentina, in forza al Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito, era stata preceduta al fotofinish dalla francese Aurelie Muller che pero' e' stata squalificata. Una vittoria che la nuotatrice ha dedicato "alla mia famiglia, all'esercito, al mio allenatore e a Diletta (la compagna, ndr), che mi hanno seguito e sostenuto", ha detto a Casa Italia.
La dedica alla sua compagna ha suscitato l'attenzione dell'opinione pubblica, anche se la Bruni racconta di vivere la sua omosessualita' con assoluto equilibrio: "L'ho sempre vissuta naturalmente, senza problemi. Non ho mai fatto outing o coming out. Indubbiamente ci sono persone che hanno troppi pregiudizi, pero' io vivo serena e tranquilla. Non penso ai pregiudizi, vivo per me stessa, per la mia passione per il nuoto e per le persone che mi vogliono bene", ha detto dopo la vittoria. I genitori, Simona e Bruno, la descrivono come una ragazza solare, forse un po' troppo spontanea e ne raccontano un po' il lato nascosto."E' stata coraggiosa a dare un segnale al mondo dello Sport? Per noi e' del tutto normale, la colpa semmai e' dell'ipocrisia delle persone". Rachele dice di "essere difficile da gestire", ma secondo mamma Simona "non si comporta diversamente da tutti gli altri giovani". "Il punto di svolta - svela il papa' - e' stato l'incontro con l'allenatore (Fabrizio Antonelli), che l'ha saputa prendere per il verso giusto. Il vero cambiamento della sua carriera". I sacrifici sono stati necessari nella sua vita. Uno su tutti: il trasferimento da Carmignano, provincia di Prato, a Roma per gli allenamenti. "Ne abbiamo sentito tanto la mancanza, e' una presenza positiva", racconta la famiglia, composta anche dalla sorella Rebecca, la piu' grande, e Gherardo, il piu' piccolo.
La gara della Bruni e' stata concitata nel finale e segnata dalla squalifica della francese Muller, che le ha permesso di passare dal bronzo all'argento. I genitori, pero', avevano subito notato la scorrettezza dalla rivale: "Eravamo insieme al Presidente Malago' e ci siamo detti 'ma questo e' un colpo da pallanuoto'", raccontano alleviati dopo la decisione finale. "Ora e' tempo di festeggiare", come dice la stessa Bruni. "Nella volata ho visto la francese che stava venendo su, allora l'ho affiancata perché so che la rallento quando nuotiamo accanto. Sul finale, però, mi ha buttato proprio giù. Ho cercato di tirarmi su per toccare il tabellone, ma ovviamente l'avevo toccato dopo di lei. Penso che sia giusta la squalifica nei suoi confronti. Mi dispiace, però mi ha buttato sotto e non è nel regolamento", ha spiegato la toscana alla fine della gara di Copacabana.
Infine i ringraziamenti e un po' di autocritica: "Sono difficile da gestire perché sono un po' una testa calda, soprattutto nei periodi in cui carico tanto. E' normale essere strigliata dall'allenatore, ma non ho mai perso la fiducia nonostante i tanti 4 posti. Mi sono sacrificata perche' il lavoro ripaga sempre", ha detto l'italiana, che ha concluso la gara con il tempo di 1:56:49.5 dietro l'olandese van Rouwendaal. Bronzo per la brasiliana Okimoto. (AGI)