R io de Janeiro - Rabbia e incredulità. Basta guardarla negli occhi per capire quello che sta vivendo Federica Pellegrini. Non è quel quarto posto a bruciare, ne' quei 26 centesimi che la separano da un onorevole bronzo. E' l'incapacita' di spiegare quello che e' appena successo in vasca, come se si sentisse catapultata in un mondo non suo. "Mi sembra di vivere un piccolo incubo", mormora.
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La 28enne di Mirano era arrivata a Rio consapevole di non essere la più forte, Katie Ledecky e' il nuovo che avanza e Sara Sjostrom ha dimostrato di poter fare la voce grossa anche nei 200 stile.
Federica sapeva che la lotta per i primi due gradini del podio era fra quelle due - e in effetti la giovanissima americana si è portata a casa l'oro precedendo la svedese -, ma sapeva anche di non aver niente da invidiare a tutte le altre.
Pellegrini si infuria con un tifoso via Twitter "coglione"
@callloggero coglione mi sono ritirata dai 100 perché mezz'ora dopo ho la staffetta 4x200...e voglio dare il massimo li...
— Federica Pellegrini (@mafaldina88) 10 agosto 2016
"Federica conosce i suoi obiettivi e ha le carte in regola per centrarli", aveva garantito qualche ora prima il fidanzato Filippo Magnini.
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La marcia di avvicinamento a questa finale, tra l'altro, era stata caratterizzata da una grande serenità di fondo, la bionda veneta si presentava senza pressioni e con buoni riscontri cronometrici nelle prime due uscite: quinto tempo assoluto in batteria con 1'56"37 e terzo in semifinale, con 1'55"42. Ma soprattutto c'era la convinzione di poter fare ancora meglio nell'atto decisivo e prendersi almeno quel bronzo che avrebbe riscattato la delusione di Londra e magari chiuso una carriera olimpica che le aveva regalato un argento ad Atene e un oro quattro anni dopo a Pechino, sempre nei suoi amati 200 di cui ancora è primatista mondiale.
Peccato per #rio2016. Ma grazie dal profondo del cuore a @mafaldina88 una delle atlete più forti di sempre #orgogliotricolore
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 10 agosto 2016
Ma qualcosa è andato storto: partita malissimo, ha cominciato a rifarsi sotto solo a metà gara ma l'1'55"18 finale non poteva bastare per trasformare il sogno in realta'. "Sono proprio morta, sono arrivata all'ultimo 50 che non ne avevo più, non mi era mai successo - scuote la testa - Ieri mi sembrava di aver nuotato 1'55"4 con molta facilità, soprattutto nella seconda parte di gara. Sapevo di potermela giocare molto tranquillamente. In fondo non pretendevo né di vincere, né altro, ma almeno volevo lottare per il terzo posto. Oggi pomeriggio non avrei pensato di fare questo tempo, avrei meritato di andare sul podio". La Divina si mostra in tutta la sua umanità e fragilità.
Da Londra in poi sembrava rinata, erano arrivati l'argento mondiale di Barcellona e l'oro europeo di Berlino. E in questi giorni brasiliani aveva dato un'impressione di grande tranquillita'. Il colpo ricevuto stasera, per certi versi, e' piu' doloroso di quello accusato nel 2012, quando chiuse quinta. "Fa male, indipendentemente dal quarto posto che ci poteva stare. Il problema e' che da ieri pomeriggio e' cambiato tutto. Non sto pensando alla medaglia persa, ma alle sensazioni che ho sentito in acqua e che non erano quelle che ho sentito ieri pomeriggio. Per me e' stata una brutta sorpresa, per la fatica che stavo facendo in quel momento pensavo di stare nuotando molto piu' veloce. Le sensazioni erano molto diverse, ho dato tutto quello che avevo, purtroppo non e' andata". E' come se Federica si sentisse tradita da se stessa. Da fuori, a vederla partire cosi' male (settima al primo passaggio, ottava al secondo), c'era la speranza che fosse tutta una strategia, che - date per perse le prime due posizioni - volesse concentrarsi sui secondi 100 metri per dare l'assalto al podio.
E quasi ci riusciva. "La verità e' che non ho scelto niente - replica - Nell'ultimo 50 mi sono detta 'do tutto quello che ho e quello che succede, succede', purtroppo non e' andata come pensavo, ma piu' in termini di tempo che di medaglia. Mi fa molto strano, per come era andata la qualifica di ieri pomeriggio, non dico un secondo meno ma almeno sette decimi fosse fattibile". E allora si' che la storia sarebbe stata diversa, con l'australiana McKeon buttata giu' dal podio e tutti a festeggiare la Fede nazionale, la Divina. Ma al posto della fuoriclasse sicura di se' c'e' una nuotatrice spaesata, che quando le chiedono se forse non abbia patito troppo la finale, replica nervosa: "Ho 28 anni, se mi sento ancora dire che subisco la gara di testa, tiro un cazzotto a tutti", e pianta i giornalisti in asso.
Nella mattinata brasiliana di mercoledì dovrebbe disputare le batterie dei 100 sl e della 4X200 sl ma il condizionale e' d'obbligo. La speranza è che torni in vasca: il quarto posto di Rio non offusca la sua stella ma Federica Pellegrini merita di sicuro ben altra uscita di scena.
Michael Phelps ha vinto la medaglia d'oro nei 200 metri farfalla dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. L'americano ha chiuso la finale con il tempo di 1'53"36 precedendo il giapponese Masato Sakai (1'53"40), argento, e l'ungherese Tamas Kenderesi (1'53"62), bronzo. E' la 20esima medaglia d'oro dell'americano di Baltimora alle Olimpiadi, che entra sempre piu' nella leggenda.
Gli Stati Uniti di Michael Phelps hanno vinto la medaglia d'oro nella staffetta 4x200 stile libero ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Gli americani hanno chiuso in 7'00"66. Medaglia d'argento per la Gran Bretagna (7'03"13), bronzo per il Giappone (7'03"50). Per Phelps si tratta del 21^ oro e della medaglia numero 25 conquistata in carriera ai Giochi Olimpici.
Il dominatore e' ancora Michael Phelps. Il 31enne fuoriclasse americano conferma il suo feeling con le vasche olimpiche e, nella serata di Rio che diventera' storica, conquista il suo ventunesimo oro a cinque cerchi, il 25esimo podio in quattro edizioni dei Giochi Estivi. E lo fa alla sua maniera, da padrone assoluto, perche' nella sua prima fatica, i 200 stile libero, mette fuori gioco l'olimpionico uscente, il sudafricano Chad Le Clos, alla fine quarto, e l'iridato in carico, l'ungherese Laszlo Cseh, settimo. Il 'Cannibale' di Baltimora fa una gara d'attacco e resta in testa dall'inizio alla fine, rischiando nel finale di farsi risucchiare dalla rimonta del giapponese Masato Sakai, d'argento per uno scarto di soli quattro centesimi (1'53''40). Bronzo per l'ungherese Tamas Kenderesi (1'53''62). Non pago, Phelps conduce al trionfo anche la staffetta a stelle e strisce, che chiude la 4x200 sl in 7'00"66. Argento per la Gran Bretagna (7'03"13), bronzo per il Giappone (7'03"50). Ad illuminare la sessione di finali del nuoto e' anche Katinka Hosszu, che non tradisce le attese nei 200 misti e conquista il suo terzo titolo in Brasile, stabilendo anche il nuovo record olimpico (2'06"58). Alle spalle della magiara, la britannica Siobhan-Marie O'Connor (2'06"88) e l'americana Maya Dirado (2'08"79), rispettivamente argento e bronzo. In chiave azzurra, Luca Dotto non riesce a qualificarsi per la finale dei 100 sl, terminando la sua semifinale al settimo posto in 48"49, soltanto il tredicesimo crono complessivo. Si fermano in semifinale anche Alessia Polieri e Luca Pizzini, entrambi con il 14^ tempo di batteria. 2'39"35 il crono della Polieri nei 200 farfalla, 2'11"53' quello di Pizzini nei 200 rana.
Invece Luca Dotto non si e' qualificato per la finale dei 100 metri stile libero dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Il nuotatore azzurro ha chiuso la sua semifinale al settimo posto in 48"49, soltanto il tredicesimo crono complessivo. "Dispiace, con un 48 basso sarei entrato tranquillamente in finale - ha ammesso un deluso Dotto - Le sensazioni non erano male, l'acqua la sento bene, veloce, ma i miei livelli di forza e resistenza non erano buoni. Dovevo provare il tutto per tutto e fare una gara veloce, l'ho fatto ma a quindici metri dalla fine non ne avevo piu'. Ho nuotato 48"49, mi viene da pensare che sono arrivato all'Olimpiade troppo stanco: forse lavorando meno sarei riuscito a rendere un po' di piu'".(AGI)