R io de Janeiro - Medaglia di bronzo per Gabriele Detti nella finale dei 400 metri stile libero di nuoto ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. L'azzurro ha chiuso con il tempo di 3'43''49. La medaglia d'oro e' andata all'australiano Mack Horton (3'41''55). Argento al cinese Yang Sun (3'41'68). E' stata la seconda medaglia italiana dopo l'argento di Rossella Fiamingo nella spada femminile. "Ciao mamma, come e' andata? E' andata". A sentirlo parlare non sembra nemmeno che si sia messo al collo una medaglia olimpica. A dirla tutta, non sembra nemmeno che stia per compiere 22 anni (il 29 agosto prossimo) perche' parla e nuota da veterano. A vederlo li' parlare con mamma e papa' che in Italia hanno fatto le ore piccole per guardare la sua gara, si fa fatica anche a credere che, dopo una rimonta incredibile, abbia sfiorato per appena 9 centesimi il primato italiano di Massimiliano Rosolino, datato Sydney 2000 e che allora gli valse l'argento dietro al "mostro" Thorpe. Ma Gabriele Detti e' tutto questo e anche di piu'. All'Estadio Acquatico Olimpico di Rio de Janeiro la prima medaglia del nuoto azzurro porta la firma di questo talentuoso livornese allevato dallo zio Stefano Morini, che dopo aver fatto faville agli ultimi Europei di Londra (oro nei 400 sl, argento negli 800 e nei 1500 e bronzo nella 4X200), alla sua seconda Olimpiade si inchina solo ai big. Mack Horton e Sun Yang per il momento restano un gradino sopra ma Gabriele sa che "la battaglia per l'oro e' solo rinviata".
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Terzo complessivo al mattino ma col personale ("Finisse ora sei contento...", aveva detto quasi profetico) e costretto poi a 45 minuti di pullman prima di tornare al Villaggio Olimpico, Detti ha avuto modo di riposare e presentarsi carico all'appuntamento per il quale ha lavorato "negli ultimi cinque anni". La partenza, si sa, non e' il suo forte e fino ai 300 metri annaspa nelle retrovie mentre davanti la lotta fra Horton e Sun Yang si accende. Ma quando sembra tutto perso, eccolo riemergere fino a un bronzo che profuma di impresa. "E' successo, e' andata cosi', e' andata bene", commenta incredulo, prima di rammaricarsi per quei 9 centesimi di distacco dal record di Rosolino. Ma e' solo un attimo, perche' "va benissimo cosi', l'obiettivo oggi era andare a medaglia". Obiettivo centrato alla grande, quasi a voler sfidare l'amico fraterno Gregorio Paltrinieri che nelle prossime ore sbarchera' a Rio a caccia del suo primo metallo olimpico. Stavolta Detti ha giocato d'anticipo nei suoi confronti, ribaltando nei 100 metri finali una gara che sembrava persa. "Ho chiuso tutto, mi sono detto 'basta pensare'. Sono stato bravo a restare tranquillo, sono partiti tutti forte, ho toccato, mi sono girato, ho visto i due che avevo passato, ho visto davanti Sun e Horton e mi sono detto: 'terzo, e' andata". Tenere il ritmo di quei due non e' semplice, nemmeno partendo meglio ("Mi hanno dato due secondi, fosse la partenza il problema sarebbe facile") ma intanto, con questo bronzo, un primo passo e' stato fatto: "E' il sogno nel cassetto di chiunque ma arrivarci e realizzarlo... Per il momento sono senza parole, tremo tutto".
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La dedica va "al babbo e a tutte le persone che come lui sono rimaste sveglie per vedermi" e mentre gioisce in zona mista arriva proprio la telefonata dei genitori, davanti allo zio allenatore che lo guarda orgoglioso ("Oggi tatticamente ha gareggiato come deve gareggiare e una medaglia alle Olimpiadi non ce la toglie nessuno, la prima della famiglia Morini-Detti"). In tribuna lo applaudono Renzi e Malago' ("Grandissimo Gabriele Detti! E in questo bronzo fantastico un pensiero speciale va al Moro...", twittera' il presidente del Coni). Nel frattempo, con timidezza, questo ragazzone livornese prova a "liberarsi" dal pressing di mamma e papa'. "Ho 72 persone davanti, non mi posso sbilanciare in altri commenti, ora scappo, ho l'antidoping, la cerimonia, vi chiamo dopo", taglia col sorriso. Ma alla fine, cosa ti hanno detto? "Bravo", alza le spalle. Il minimo.