R io de Janeiro - "Viviamo in un mondo di crisi, sfiducia e incertezza ma la nostra risposta è data dai 10 mila migliori atleti al mondo che competono fra loro e al contempo vivono in pace nel villaggio olimpico, condividendo pasti ed emozioni. In questo mondo olimpico c'è una legge universale per tutti, siamo tutti uguali e i valori umani sono più forti delle forze che vogliono dividerci". Sono le parole del presidente del Cio, Thomas Bach, in occasione della cerimonia d'apertura dei Giochi di Rio de Janeiro 2016.
"è il momento della città meravigliosa, della prima Olimpiade in Sudamerica - sottolinea il numero uno dello sport mondiale - Avete ottenuto in sette anni, con i Giochi come catalizzatore, quello che le vostre generazioni passate potevano solo sognare, avete trasformato la meravigliosa città di Rio in una metropoli moderna e l'avete resa ancora più bella. La nostra ammirazione per voi è ancora più grande perchè avete fatto tutto questo in un momento difficile della storia brasiliana. Abbiamo sempre creduto in voi".
Dal presidente del Cio un appello agli atleti a "rispettare voi stessi, a rispettarvi gli uni con gli altri e a rispettare i valori olimpici, che rendono i Giochi unici, per voi e per il mondo intero". E non poteva mancare un riferimento al team dei rifugiati, la risposta del movimento olimpico a "un mondo dove l'egoismo guadagna terreno, dove certe persone si sentono superiori alle altre". E rivolgendosi agli atleti in gara a Rio aggiunge: "state mandando un messaggio di speranza ai milioni di rifugiati di tutto il mondo. Siete stati costretti ad andare via da casa per colpa della violenza, della fame o perchè diversi ma nel mondo olimpico non solo tolleriamo la diversità ma la consideriamo un arricchimento, l'unità nella diversità". (AGI)