Inter: Bolingbroke, a Mancini tutto per tornare grandi
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Inter: Bolingbroke, a Mancini tutto per tornare grandi

Inter: Bolingbroke, a Mancini tutto per tornare grandi

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(AGI/ITALPRESS) - Milano, 17 dic. - Erick Thohir lo ha volutoper riportare l'Inter tra i grandi. Michael Bolingbroke, nuovoCEO (Chief Executive Officer) del club nerazzurro, ci stalavorando su e in un'intervista alla Gazzetta dello Sportassicura che la societa' "dara' a Mancini quel che serve pertornare fra le grandi del calcio". Ex Manchester United ("li'ho trascorso un fantastico periodo della mia vita ma eraarrivato il momento di una nuova sfida"), Bolingbroke spiega:"per me l'Inter e' un club di Champions League, perche' pur nongiocandoci da alcuni anni, come tutti i brand calcistici, ilsuo appeal resiste a lungo nel tempo. Quello che voglio e' chequesto club torni in pianta stabile in Champions: non per unanno soltanto ma per tanto tempo. E' vero che c'e' la crisi mal'Italia e' una delle piu' importanti economie del mondo eMilano e' una citta' vibrante con un'enorme reputazione. AManchester la gente veniva solo per il calcio, Milano e'differente, e' una delle citta' piu' visitate d'Europa, c'e' laScala, c'e' la moda e c'e' pure il calcio". Il ManchesterUnited ha l'Old Trafford, l'Inter e il Milan il Meazza. "Unostadio da migliorare, ma ha potenzialita' enormi e un fascinounico. E' uno stadio fantastico, stiamo discutendo su cosafare, ma saremmo felici di restare a San Siro, e' la nostraprima opzione. Quando vado alle partite casalinghe mi guardoattorno e non riesco a comprendere come meta' stadio sia vuoto.Nell'area attorno allo stadio vivono 8 milioni di persone. Dueterzi sono tifosi di calcio e 2,6 milioni tifano Inter: comediavolo e' possibile che non si riempia lo stadio con 80milapersone? Il pubblico dovrebbe diventare parte integrante di unafamiglia, la sfida e' riempire lo stadio non solo per il derbyma ogni domenica, anche per le partite normali". "Adesso -continua Bolingbroke - vengono 30mila persone in media a gara,l'obiettivo e' di arrivare a 50mila. E' ovvio che vannomigliorati i servizi, i trasporti, la sicurezza, con settoriadibiti alle famiglie. Ed e' importante dire una cosa: nonabbiamo alcuna intenzione di aumentare i ricavi alzando iprezzi dei biglietti ma semplicemente portando piu' gente allostadio. In Inghilterra e' differente perche' gli impianti sonocostantemente esauriti, mentre da noi l'indice di riempimentoe' molto piu' basso". Bolingbroke sottolinea: "solo 4 anni fal'Inter ha vinto il 'triplete', quella deve essere la suadimensione". Per lui la squadra ha le carte in regola pertornare in Champions League gia' il prossimo anno. "Ci sono duestrade, con due dinamiche diverse. Puo' arrivare con il terzoposto oppure vincendo l'Europa League. Mancini e' un vincente.Non mi riferisco solo al suo passato nell'Inter, ma a quelloche ha fatto con il Manchester City. Io stavo dall'altra partee ho potuto osservare come ha trasformato la mentalita' diquella squadra. Era un club a meta' classifica e lui l'haportato a vincere". Da conoscitore del calcio inglese,Bolingbroke spiega come vede quello italiano. "La Serie A 20anni fa era il meglio. Prima la Premier e poi la Bundesligahanno creato dei brand. Se la Serie A guardera' a quei modellipotra' tornare al vertice. Non puo' essere che cosi': il calcioe l'Italia camminano a braccetto. Il problema e' che gliitaliani non hanno fiducia nel loro prodotto. Bisogna investirenegli stadi perche' si attiverebbe un circuito virtuoso: nonsolo per la gente, ma anche per tv e sponsor che preferisconomigliori scenografie. Poi la globalizzazione: si pensi agliorari delle partite, che dovrebbero essere piu' orientati aimercati americano e asiatico. Sky e Mediaset sono interlocutorimolto importanti per la Serie A, ma le 20.45 di domenicaallontano le famiglie e i ragazzi perche' l'indomani c'e' lascuola". Secondo Bolingbroke bisogna pensare al "al mercatointernazionale, alla Cina per esempio, li' e' notte quando e'prime time da noi.Una grande opportunita' e' data dallosviluppo della tecnologia digitale. Adesso c'e' la possibilita'di far vivere ai tifosi all'estero la stessa partecipazioneemotiva di chi segue una partita allo stadio. La Serie A devesfruttare questa leva per costruire un marchio forte nel NordAmerica e a Est. Ci sono club italiani come Juve, Inter, Milanche sono marchi forti di per se', ma la Serie A collettivamentepuo' dare un valore aggiunto. Nemmeno s'immagina quantibenefici deriverebbero da un lavoro collettivo. Bisognalavorare tutti assieme, stilare piani a 5-10 anni, pensare allacrescita complessiva del sistema". Si sta per aprire ilmercato. "Se ci saranno opportunita' le coglieremo. Dipende dacio' che vuole l'allenatore: tutto parte da lui, dalle suenecessita'. Dobbiamo rispettare i parametri Uefa ma lapriorita' e' dare all'allenatore quel che serve per tornare inChampions. Se Mancini chiedera' rinforzi troveremo il modo peraccontentarlo. Ma sia chiaro: sempre dentro i vincoli del fairplay finanziario. L'importante e' che i tifosi, tutti quanticapiscano che in quest'era non e' possibile spendere senzalimiti.E' cambiato il modo di gestire le societa' di calcio,non solo l'Inter. I proprietari non possono piu' iniettaresoldi senza limiti nei club. L'unico modo e' incrementare iricavi e aumentare il potere di spesa". (AGI).
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