F. 1: Vettel, "un onore guidare la Rossa, ambizione e' vincere"
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F. 1: Vettel, "un onore guidare la Rossa, ambizione e' vincere"

F. 1: Vettel, "un onore guidare la Rossa, ambizione e' vincere"

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(AGI) - Roma, 20 feb. - "Guidare una Rossa, piu' che unaresponsabilita', e' un onore". In vista del via della nuovastagione di Formula 1, Sebastian Vettel si confessa aimicrofoni del Tg1 in un'intervista che andra' in onda staseranell'edizione delle 20 e di cui e' stata data un'anticipazione."E' un peccato non ci sia Enzo Ferrari, sarebbe stato belloconoscerlo - ha detto il 27enne pluri-iridato tedesco - Quelloche ci ha lasciato comunque ha sempre un sapore di magia,entrare a far parte della scuderia Ferrari e' molto bello". Alnuovo ferrarista piace l'Italia: "Il modo in cui sono statoaccolto qui, fin dai primi momenti, mi ha fatto sentire partedi una grande famiglia, come se loro ritrovassero in mequalcosa di familiare, e poi mi piacciono tanto il cibo e ilsenso della famiglia; la cosa che piu' mi lega agli italiani e'la passione per le corse". Tedesco come Schumacher, che fu il suo idolo, il gia'quattro volte campione del mondo, ha intenzione di continuare avincere alla guida della rossa di Maranello, anche se non sinasconde le difficolta': "So che ci aspetta un duro lavoro.Molte cose sono cambiate, sono arrivate tante persone nuove, mai tempi sono maturi, tutti vogliono disperatamente vincere, erecuperare il posto che compete alla Ferrari. Per me e' semprestato un sogno far parte di questa scuderia. Sono felicissimodi essere qui ed e' ovvio che la chiave di tutto e' vincere, e'la mia ambizione e anche quella di tutti gli altri". L'ex RedBull vorrebbe vincere il primo Gp a Montecarlo e fare il bis inGiappone: "Non oso sognare una vittoria a Monza". La nuovamonoposto ha fatto "una buona impressione" a Vettel: "Il test aJerez e' andato bene. Abbiamo una buona macchina su cuilavorare, ma non possiamo pensare a niente di piu', visto chenon sappiamo con sicurezza quello che avranno gli altri. Secorri per la vittoria devi essere nelle condizioni, peresempio, di battere la Mercedes o di quasi batterla,l'importante sarebbe stargli giusto dietro? Poiche' l'obiettivodella Mercedes e' tornare in testa il prima possibile, a noispetta, se ce la facciamo, di batterla quest'anno, e se dovesseessere per l'anno prossimo, di batterla l'anno prossimo. E viadi seguito ma, come dicevo, certamente quello a cui anche noipuntiamo e' tornare presto sul podio". A differenza del suo illustre predecessore tedesco che dopotanti anni non aveva imparato l'italiano, Vettel sta gia'studiando la lingua: "faccio progressi. Per capire me la cavobenino, ma mi manca ancora parecchio vocabolario. Nei mieipiani c'e' anche di cavarmela con il parlare". Nell'intervista,che sara' trasmessa integralmente anche domani a Dribbling alle13,30 su Rai2, Vettel ricorda il suo legame speciale conMichael Schumacher: "Quando ero bambino lui e' sempre stato ilmio eroe. Cominciai come lui in una pista da go kart, propriosullo stesso circuito e conobbi anche molti di quelli cheavevano lavorato con lui ancora giovanissimo. E' stata unfigura cui mi sono ampiamente ispirato". "E quando, piu' tardi,ho avuto modo di conoscerlo - ha proseguito - ho potutoapprezzare l'uomo oltre che il pilota, oltre al campione hoconosciuto la persona, Michael l'amico. Mi e' sempre statoaccanto quando avevo bisogno, sempre prodigo di consigli, senzamai chiedere nulla in cambio, proprio come succede nelle vereamicizie. Per me e' stato una persona importantissima". Vettelinfine parla di se' e del suo modo di comunicare che sara'diverso da quello di Fernando Alonso che scriveva molto sutwitter prima e dopo le gare: "No, non amo i social media, nonfanno per me". (AGI).
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