Conte "sogno il mondiale, ma devo vincere per meritarlo"
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Conte "sogno il mondiale, ma devo vincere per meritarlo"

Conte "sogno il mondiale, ma devo vincere per meritarlo"

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(AGI) - Roma, 20 set. - "Sogno il Mondiale. Per meritarlo ho unsolo modo: vincere". In sintesi questo il pensiero di AntonioConte, ieri protagonista di un forum al Corriere dello Sportche oggi pubblica una lunga intervista al ct azzurro. "Lanomina a ct mi ha dato grandissimo entusiasmo, passione evoglia di confrontarmi con una realta' molto diversa rispettoal passato. Ho trovato un gruppo con una grandissimadisponibilita'. Hanno sposato l'idea di calcio che avevo inmente". Conte ha firmato un biennale, il suo contrattoterminera' dopo gli Europei del 2016. "Da calciatore ho avutoil piacere e la fortuna di giocare sia l'europeo che ilmondiale e siamo arrivati sempre secondi (ko con la Francia algolden gol e poi ai rigori con il Brasile). Aver firmato perdue anni e' stato non dico un obbligo, ma una prassi: tra dueanni ci sara' la scadenza di questa presidenza federale. E poiio sono uno che le cose se le vuole guadagnare: oggi mipiacerebbe guadagnare la qualificazione agli Europei. Hoiniziato un lavoro, mi piacerebbe continuarlo nel caso lomeritassi. Certo che accarezzo l'idea del Mondiale ma ilprolungamento del contratto devo guadagnarlo in questopercorso, dimostrando di essere la persona giusta al postogiusto e non solo per i tre scudetti vinti.L'obiettivoimmediato e' la qualificazione, poi lavoreremo sodo, senzaobiettivi minimi". Conte a un giocatore chiede"professionalita' negli allenamenti e nelle riunioni tecniche.Il calcio che faccio richiede una grandissima presenza mentale,la squadra deve memorizzare le giocate: se non sei attento, sevai per i fatti tuoi e pascoli in campo, non vai bene per me.Poi anche una grande gestione fuori dal campo, anche a livelloalimentare. Alla vigilia di una partita, il calciatore devestare tranquillo a casa, con le gambe sul divano a riposare:guardare un film, stare con la moglie o la fidanzata, andare adormire presto". Finora nessun rimpianto, anche la ChampionsLeague non manca all'ex tecnico della Juventus. "Con tutto ilrispetto, ascoltare l'inno nazionale da' piu' brividi, piu'emozioni. A Bari non sono riuscito a finire di cantarlo perl'emozione, era qualcosa di incredibile: l'avevo provata dacalciatore, da allenatore pero' e' il massimo". Conte parla diImmobile, Zaza, ma anche di campioni che alla Juve poteva solosognare. "E' chiaro che c'erano giocatori "inaccessibili" (tipoDe Rossi). Ora da ct ti senti padrone, di scegliere uncalciatore che non potevi avere. Con Daniele mi sono trovatomolto bene. E' un ragazzo che ha patito molto, come altri:erano e sono tuttora lacerati dalla delusione del Mondiale,perche' giocare la coppa in Brasile era il top e non essereriusciti a esprimersi al massimo ha lasciato in tanti di lorouna grande rabbia. Ma una rabbia positiva. Anche loro capisconoil momento particolare del calcio italiano: c'e' voglia di dareun segnale importante". Per Conte e' fondamentale il concettodi "'noi'. Non mi interessa x o y ma vorrei 30 persone chepensano 'noi siamo la Nazionale'". Conte parla anche diBalotelli e della sua esclusione dalle prime convocazioni: "nonho voluto mandare alcun messaggio. C'erano dei calciatori chenon avevano dei responsi in termini di partite giocate:Balotelli, Cerci. Mi baso molto su quello che vedo. Valuteremoda qui alle prossime convocazioni chi giochera' e comegiochera' e anche quali atteggiamenti avra' in campo e fuori.Non ci sono preclusioni nei confronti di nessuno". Conte spiegadi seguire anche Pelle': "che oltre a fare 50 gol in 57 partitein Olanda, sta segnando anche in Inghilterra. Nessunapreclusione: chi arriva in Nazionale deve avere determinatiatteggiamenti, deve suonare lo stesso spartito, condividerel'idea di calcio e avere i giusti comportamentiextracalcistici. Con me a Coverciano ci saranno le portegirevoli: uno entra ma puo' anche uscire in fretta, e lo faro'senza guardare in faccia a nessuno". (AGI)
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