Ciclismo: mondiali, Sagan campione; flop Italia, delude Nibali
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Ciclismo: mondiali, Sagan campione; flop Italia, delude Nibali

Ciclismo: mondiali, Sagan campione; flop Italia, delude Nibali

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(AGI) - Richmond (Usa), 27 set. - Un autentico funambolo delledue ruote in vetta al mondo. Peter Sagan, classe cristallina mafinora a secco di classiche, si laurea iridato tra i pro' sulcircuito di Richmond, graziato dall'atteso maltempo edilluminato dalla sua strepitosa azione nel finale. Il 25enneslovacco che corre per la Tinkoff-Saxo, consapevole di nonavere una squadra all'altezza della situazioni, sfrutta illavoro delle altre nazionali (compresa quella italiana) e poi,all'ultimo giro, rompe gli indugi e compie un'autenticaprodezza. A dare il via alla bagarre e' il belga PhilippeGilbert, il 'genio' slovacco pero' fiuta l'aria e se ne va sulsecondo dei tre muri del percorso, scollinando in testa ediventando irraggiungibile. Per chi insegue non c'e' piu' tempoper organizzare una rimonta: Sagan conquista il Mondiale abraccia alzate, precedendo di 3" l'australiano Michael Matthewsed il lituano Ramunas Navardauskas, rispettivamente argento ebronzo. Nella top ten finiscomo molti dei favoriti dellavigilia: quarto il norvegese Alexander Kristoff, quinto lospagnolo Alejandra Valverde, sesto l'altro 'aussie' SimonGerrans, settimo Tony Gallopin, ottavo il polacco e campioneuscente Michel Kwiatkowski, nono l'iridato di Firenze Rui Costae decimo Gilbert. Un ordine d'arrivo da grande classica,dunque, che premia il campione nazionale in linea e a crometro,uscito con il morale a pezzi dalla Vuelta ma capace diritrovare, in un lampo, le giuste motivazioni. Le stesse che lohanno portato a salire sul podio mondiale del ciclocross aTreviso (argento) e della mountain bike (oro) in Val di Sole,sempre nel 2008. Se la Slovacchia festeggia uno storico oro,l'Italbici deve soltanto leccarsi le ferite. Gli azzurricorrono bene sino al momento topico, poi si disuniscono evengono sopraffatti dalla fatica. Quelli che avrebbero dovutoessere i due leader, Diego Ulissi e Vincenzo Nibali, sinascondono in gruppo e non si fanno mai vedere. Dopo la solitafuga da lontana destinata ad esaurirsi ed il ritiro per unacaduta di Daniel Oss, l'errore piu' grave che compie lapattuglia tricolore capita a due giri dall'epilogo.Boonen, RuiCosta, Mollema, Kwiatkowski, Moreno e Stannard allungano, degliitaliani e' costretto a muoversi Elia Viviani, l'uomo perun'eventuale volata e non certo il piu' adatto ad inserirsi inuna fuga. Il veronese tiene duro, all'inizio del giroconclusivo la Nazionale si mette in testa ma non riesce apilotare nelle posizioni che contano Giacomo Nizzolo e MatteoTrentin, che risulteranno i migliori degli azzurri conposizioni a dir poco di ripiego (18esimo e 34esimo). Insomma,l'Italia fallisce una missione non certo impossibile ed il ctDavide Cassani non potra' non assumersi delle preciseresponsabilita'. Se Sagan nell'occasione sembrava guidato da unistinto soprannaturale, il podio era largamente alla portatadell'Italia, che torna a casa con gli argenti vinti da AdrianoMalori nella crono e di Simone Consonni tra gli under 23. E checontinua a fallire la corsa piu' attesa: l'ultimo azzurro atrionfare fu Alessandro Ballan a Varese 2008, dopo la doppiettaconsecutiva di Paolo Bettini. Bei tempi, che stentano ariproporsi. .
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